Il 25 e 26 Novembre 2016, a Laveno Mombello, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, Eureka! partecipa  all’iniziativa “Stiamo Insieme – Momenti di riflessione sulla violenza di genere”.

Una due giorni ricca di iniziative, incluse mostre, presentazioni di libri sul tema, incontri con associazioni ed enti impegnati nel sostegno alle donne e a tutte quelle persone che vivono esperienze di violenza e disagio.

Questo progetto, frutto della volontà e partecipazione di numerose realtà ed enti del territorio, ha visto coinvolta sin dalla sua definizione, anche la Cooperativa Sociale Eureka! di San Donato Milanese, realtà nata dalla volontà di tre donne, nell’ambito di un finanziamento europeo per l’imprenditoria femminile, che da sempre applica una politica di genere basata sul rispetto e sulla parità di diritti e doveri e che nella provincia di Varese opera in ambito socio-educativo, oltre a gestire l’ostello Casa Rossa a Laveno Mombello e la falegnameria Xiloidea di Barasso.

All’interno dell’intenso programma, la mattina di Sabato 26 Novembre Eureka! ospita, presso l’Ostello Casa Rossa, due proposte aperte al pubblico. Dalle ore 10 alle ore 11.30, Concetta Sciglitano tiene una sessione di Biodanza, alla quale è possibile partecipare su prenotazione. Dalle ore 11.30 alle ore 12, Aatif Falcetta, già protagonista, lo scorso Ottobre, della conferenza gratuita sull’aromaterapia tenutasi all’ostello, invita ad una sessione sulla Respirazione Emozionale.

Nella medesima mattinata, la Cooperativa propone l’intervento di Christian Castangia, pedagogista-regista di Iglesias che, all’interno della sua associazione socio-culturale TUTTO CAMBIA -Liberi di essere, ha realizzato da diversi anni una serie di cortometraggi che affrontano il tema del bullismo e della violenza di genere, affrontando l’argomento anche in contesti scolastici ed educativi.

Gli eventi aperti agli studenti degli Istituti scolastici che hanno accolto l’iniziativa sono due. Dalle ore 9 alle ore 10.20, per le classi III della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “G.B.Monteggia” ci sarà la proiezione del cortometraggio IO BULLO. Successivamente, dalle ore 10.30 alle ore 12, con i ragazzi delle classi IV e V del Liceo Scientifico Opzione Scienze applicate “V. Sereni”, la proiezione de L’AMORE IMPOSSIBILE. Al termine delle singole proiezioni, l’autore e gli studenti dialogheranno sui temi emersi. Entrambe gli eventi avranno luogo presso Villa Frua, con la collaborazione del Comune e della biblioteca di Laveno Mombello, grazie anche al supporto tecnico della associazione culturale L’Immaginario.

Eureka partecipa ad evento contro la violenza sulle donne a Laveno Mombello
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Venerdi 11 Novembre 2016, Laura Bortolotti ha presentato l’esperienza di Eureka! nel campo dello smart work all’incontro organizzato da Associazione IRENE all’interno del progetto di ATS Città Metropolitana “Conciliazione In Pratica (CIP) La piccola impresa si innova”.

Il LAVORO AGILE, o SMART WORKING, in Eureka è sinonimo di attività che, all’interno dell’orario di lavoro, possono essere svolte in luoghi e orari scelti dal dipendente e che non necessariamente coincidono con la loro sede di lavoro.

Come abbiamo avviato il lavoro agile in Eureka

Innanzitutto abbiamo valutato le specificità interne della cooperativa e cercato una coerenza con gli obiettivi e la strategia di business. Poi abbiamo svolto degli incontri a piccoli gruppi con il personale per trovare equilibri che andassero incontro alle esigenze e alle aspirazioni delle persone, ascoltando bisogni e consigli.  Abbiamo iniziato la sperimentazione e ne abbiamo verificato la bontà e le eventuali criticità.

Nel tempo abbiamo verificato, attraverso la soddisfazione del personale, che la flessibilità spazio-temporale sta impattando in modo positivo sulla gestione familiare con un beneficio in termini di serenità sia in famiglia sia sul lavoro. Permette inoltre di valorizzare talenti femminili che altrimenti rischiano di essere sprecati e che in Eureka rappresentano quasi il 100% dei dipendenti.

L’applicazione del lavoro agile è basata sulla fiducia tra azienda Eureka e dipendenti,  su una metodologia di valutazione di raggiungimento degli obiettivi, sul senso di responsabilità di ognuno e la capacità di valutare le priorità.

Per il lavoro agile ci siamo avvalse delle nuove tecnologie come il WI-FI, gli smartphone, i portatili, le app, il cloud e, perché no!, whatsapp! Nelle nostre sedi (centrale e operative), sono predisposti spazi e connessioni per coloro che, dovendo passare per fare riunioni o per consegnare documenti,  prolungano il loro tempo di permanenza per svolgere altre parti del loro lavoro.

Quando viene applicato il lavoro agile

Il lavoro agile si attua quando il dipendente può svolgere un lavoro non a fronte utenza, quindi non durante l’apertura di sportelli o di servizi -quali ad esempio l’asilo nido, bensì per la stesura di relazioni, progetti e resoconti, budget, public relation, organizzazzione del lavoro (mail, telefonate), e anche per quanto riguarda la formazione (lettura di libri, articoli o filmati anche su web) ecc… 

Il dipendente può scegliere anche il dove: da casa, in un altro servizio, ecc…

Le esperienze dirette

Antonella: “Spesso da casa svolgo quei lavori che sono delicati e richiedono concentrazione. Oppure quando accompagno mio figlio ai corsi, mentre attendo che lui finisca, verifico i progetti pedagogici utilizzando il personal computer.”

Laura: “Talvolta, per evitare gli ingorghi del mattino, gestisco mail e gruppi di lavoro whatsapp da casa ed esco dopo le ore 9, quando la viabilità è scorrevole guadagnando in tempo e in salute.”

Elisabetta: “Il lavoro agile è comodissimo perché ha migliorato l’equilibrio tra la mia vita personale e quella lavorativa. Inoltre è per me fonte di grande soddisfazione professionale organizzare scadenze, obiettivi e orari in autonomia.”

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Nel contesto attuale, la cooperazione sociale opera in un scenario disorganico che rende difficile tracciare con chiarezza prospettive a medio-lungo termine.

La cultura dominante del pensiero unico economico sul fronte imprenditoriale, s’è tradotto nel verbo manageriale della crescita e della competizione e anche “la Pubblica amministrazione tutto ha fatto per asservire la cooperazione sociale alle proprie prospettive ed esigenze, anziché valorizzarla come soggetto autonomo. Anche in questo caso l’elemento che…ha fatto più male e stata la sacralizzazione della competizione, costruita su una banale e in realtà infondata presupposizione di legalità amministrativa, ma in realtà legata al permanere di una visione profonda…antitetica alla sussidiarietà”( 1).

Ne è derivata la difficoltà diffusa a contrattare con la pubblica amministrazione che utilizza soprattutto la gara d’appalto:

  • le gare d’appalto pubbliche hanno durate brevi e non permettono investimenti e nemmeno la realizzazione di progetti a lunga scadenza. Le leggi di settore favoriscono inoltre una progressiva contrazione e frammentazione delle risorse e la riduzione delle progettazioni di alcuni tipi di intervento;
  • le commissioni di gara spesso sono composte da persone non del settore; la valutazione non richiede indici concreti; i capitolati non sempre sono chiari e quindi la valutazione dei contenuti non sempre coerente; la difficoltà di essere obiettivi può essere ridotta dalla presenza di un esperto nella comunicazione come per esempio uno psicologo.
  • è difficile costruire un nuovo e originale welfare fondato sulla sussidiarietà. Infatti il welfare attuale risulta carente di risorse e non in grado di sostenere e generalizzare forme imprenditoriali di cittadinanza attiva.

Cosa fare allora? Le riflessioni e i percorsi analizzati che riguardano le imprese sociali sono tanti. Per esempio mettere in campo un forte processo di innovazione nell’organizzazione dei servizi di welfare senza schiacciare un costo del lavoro già al limite della sostenibilità per le persone e realizzare una base univoca per evitare che il “fare impresa” si basi sulla speculazione dei lavoratori. A questo proposito ci viene incontro il nuovo codice degli appalti (N° 50 del 1804/2016 – comma 7 art. 95) che non prevede più offerte economiche bensì un budget definito dalla Pubblica Amministrazione uguale per tutti i concorrenti. Agli operatori il compito di presentare ognuno la propria proposta progettuale. Un altro percorso in atto in diverse regioni è la partecipazione congiunta dei soggetti pubblici e del privato sociale nell’erogazione di servizi, che secondo noi rappresenta un presupposto qualitativo imprescindibile e non surrogabile. Un processo che comporta una condivisione di strumenti e mezzi e una rivisitazione delle modalità di affidamento dei servizi sociali ed educativi e che si basa sulla coprogettazione e sull’accreditamento. A questo proposito può risultare efficace mettere in campo, nel processo di co-progettazione, anche la formazione congiunta tra il Terzo Settore e l’Amministrazione Pubblica con l’obiettivo comune di essere al servizio dei cittadini favorendo altrettanto una de-burocratizzazione e una progettazione realmente fondata sulle esigenze del territorio.

Articolo Di Laura Bortolotti, pubblicato sulla rivista “Bambini”, Settembre 2016

1) Felice Scalvini – La cooperazione sociale motore dell’imprenditoria, Cooperatives Europe ed Euricse (European Reserch Institute on Cooperative and Social Enterprises)

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Arriva l’inverno….Non chiudiamoci in casa! Stare all’aria aperta, a contatto con la natura e gli animali, è salutare per la mente e il corpo.

Questa semplice attività, che per molti dei nostri genitori faceva parte della quotidianità, è diventata un’esperienza sconosciuta o quasi per la maggior parte dei bambini che vivono in città o nell’hinterland cittadino e che, spesso, arrivano fino all’età scolare avendo visto mucche o cavalli solo disegnate sui libri o nei cartoni animati.

La vita quotidiana e gli spazi cittadini rendono molto difficile per i bambini un contatto con la natura che non si limiti a una mezz’oretta nel parco giochi tra i palazzi. Comunque un tempo molto inferiore a quello passato davanti a media digitali (tv, tablet, console). Il progressivo distacco dalla natura vissuto dai bambini cittadini, secondo il ricercatore Richard Louv, può provocare il disturbo da deficit della natura. Nel suo libro “Last Child in the Wood ” l’autore riferisce che i bambini preferiscono la tv ai parchi e ai giochi da fare all’aria aperta. Hanno addirittura paura di giocare all’aperto. E così si ammalano di varie malattie, tra le quali allergie, obesità, disturbi comportamentali, deficit di attenzione, iperattività, depressione e alcune manifestazioni dell’autismo.

È paradossale dover spezzare una lancia in favore dello stare a contatto con la natura e citare le tante ricerche di studiosi di tutto il mondo e di tutti i tempi per ricordarci quanto sia importante il contatto con essa. È paradossale perché ognuno di noi ha vissuto l’esperienza profonda e toccante di un tramonto, del sole sulla pelle, del rotolarsi nella sabbia o dello stare sdraiati sull’erba. Come gli adulti, anche i bambini piccolissimi godono della bellezza di orizzonti magnifici e del fascino dei suoni e degli odori della natura. Nel momento storico di maggior separazione tra essere umano e la natura, la scienza e la ricerca contemporanee sono ai massimi livelli per intensità di produzione e risultati scientifici e evidenziano che riavvicinare i bambini alla natura produce benefici immediati, concreti e misurabili per il benessere generale in termini di salute fisica e mentale. Fin dagli anni 50 alcuni paesi dell’Europa Settentrionale hanno istituito i cosiddetti “asili nella foresta”. Tutti i giorni, con qualsiasi condizione meteorologica, i bambini svolgono attività nel bosco ed imparano a conoscere e prendere dimestichezza con la natura. Oggi in Germania ne esisteno più di 1.000, mentre in Danimarca il 10% dei bambini frequenta questo tipo di scuola dell’infanzia. I benefici osservati includono tra gli altri: incremento della coordinazione motoria, miglioramento della percezione del rischio e quindi anche riduzione del rischio di lesioni, miglioramento nella percezione di profondita’ e rafforzamento del sistema immunitario (anche tra gli educatori).

Clicca sull’immagine per vedere un breve documentario sull’esperienza degli asili nel bosco in Danimarca.

I panorami verdi e la presenza di boschi riducono lo stress nei bambini e più denso è il verde e migliori sono i risultati che si ottengono. Soprattutto per i bambini in età infantile, il contatto con la natura e gli animali favorisce l’apprendimento, un più sano sviluppo fisico, un maggior coordinamento e autocontrollo, una migliore capacità di adattamento; favorisce il pensiero critico, la capacità di risolvere i problemi e la creatività.

Cascina Cappuccina: un’oasi di salute per i bambini, tra natura e animali

Anche a Milano un numero crescente di scuole, a partire dai nidi gestiti da Eureka!, inserisce tra le proprie attività pedagogiche questo tipo di esperienze.

Tra le mete alle porte di Milano che meglio si presta a queste uscite didattiche c’è Cascina Cappuccina, l’oasi verde nei pressi di Melegnano gestita dalla Cooperativa Eureka, dove i bambini possono sperimentare un gran numero di attività all’aria aperta e sperimentarsi nella relazione con animali molto più grandi di loro.

Tra gli ospiti della cascina c’è infatti il docile cavallo Brandom e i suoi amici asinelli, mentre poco più in là un gruppo di cani di ogni razza, taglia e colore convivono serenamente.
Natura e animali svolgono funzioni terapeutiche e rinforzano le difese immunitarie. L’onoterapia, per esempio, vale a dire la terapia fondata sulla relazione tra il paziente e l’asino, è indicata in ambito neuropsichiatrico infantile nei casi di ritardi cognitivi, disturbi della condotta, ADHD (disturbo disattenzione-iperattività) e disturbi della relazione.
La pet therapy, che in Cascina Cappuccina, in collaborazione con l’Associazione Essere Insieme, è svolta in particolare con i cani, favorisce lo sviluppo di una relazione armoniosa e proficua con gli amici a quattro zampe.

Per organizzare una visita didattica o saperne di più sulle terapie ed attività con animali a Cascina Cappuccina, contattateci.

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Nel suo intervento al Festival dell’Educazione architetto Maya Azzarà, specializzata nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia, ha evidenziato che, a casa come all’asilo, gli spazi a misura di bambino sono fondamentali per favorire la crescita.

Durante il Festival dell’Educazione di Laveno Mombello, tenutosi lo scorso 16-17-18 Settembre 2016, Cooperativa Sociale Eureka! ha invitato l’architetto Maya Azzarà, con l’obiettivo di condividere e dare luogo ad uno scambio di esperienze attorno alla specifica tematica affrontata nel suo libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” all’interno del tema portante del festival.

Bambini e Spazio Domestico per promuovere autonomia

Chi è Maya Azzarà?
Maya Azzarà è, prima di tutto, una mamma. Ma è anche un architetto con una particolare specializzazione nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia.
Cominciando con diverse pubblicazione su blog specializzati, Azzarà ha negli anni divulgato il concetto di un ambiente domestico a misura di bambino, tenendo corsi di formazione aperti ad educatori e facendo divulgazione anche presso eventi ed incontri aperti al pubblico e alle famiglie.

Il libro “Case (anche) per bambini” e la presentazione al Festival dell’Educazione

Pubblicato nel 2015, il libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” apre il dibattito con un quesito: “Ospiti o coinquilini?”. Domanda alla quale, come emerso durante la presentazione al Festival dell’educazione, non è sempre facile trovare una risposta univoca.
Qual è quindi l’approccio adottabile? L’autrice suggerisce che nella misura in cui l’ambiente è ideato per permettere ai più piccoli di vivere esperienze in auto-apprendimento, anche la relazione domestica “bambino-adulto” ne giova.

Gioco e accessibilità diventano quindi alcune delle parole chiave immancabili, che si accompagnano a soluzioni e idee che permettono la coabitazione tra bambini e adulti, dove i primi partecipano alla quotidianità conquistando autonomia – un esempio fra tutti, l’attaccapanni posto ad “altezza bimbo”- ma anche senso del rispetto reciproco.

La presentazione del libro “Case (anche) per bambini di Maya Azzarà ha arricchito e concluso una delle sessioni del festival, dal nome “Per Saperne di Più”, quest’ultima dedicata all’apertura dei servizi educativi del Comune di Laveno Mombello alla cittadinanza. Un’occasione unica, per la comunità, di scoprire e riscoprire gli spazi che, come suggerito dal titolo di questa prima edizione del Festival, “accolgono ed educano” i piccoli cittadini lavenesi.

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Dal 27 ottobre al 24 Novembre 2016, il Centro di Orientamento e Sostegno allo Studio,  un servizio della Cooperativa Eureka! organizza il corso di gruppo per il Metodo di Studio.

Il corso è rivolto a tutti gli studenti del 1° e 2° anno delle scuole secondarie e si propone di stimolare l’acquisizione di nuove abilità operative, strategie e metodi per affrontare con maggiore successo lo studio. L’obiettivo è quello di aumentare negli studenti la consapevolezza delle proprie specifiche capacità e difficoltà.

Gli incontri si svolgeranno nella sede del COSS, in via Veneto a San Donato Milanese (MI) all’interno del Centro Parrocchiale.

Il corso è strutturato in 5 lezioni della durata di 2 ore, che si terranno di giovedi dalle 17.00 alle 19.00 nelle seguenti date

  • 27 Ottobre: Strategie e Motivazione
  • 3 Novembre: Pianificazione e Organizzazione
  • 10 Novembre: Lo Studio a Casa
  • 17 Novembre: Differenti Materie, Differenti Ripassi
  • 24 Novembre: Ansia e Verifiche

Gli incontri sono strutturati per stimolare il dibattito e la partecipazione attiva da parte degli studenti, affinché si confrontino in prima persona con l’argomento.

La finalità di questo corso è  di strutturare le basi di un metodo di studio efficace e flessibile e, soprattutto, adeguato alle caratteristiche personali di ogni studente.

Le iscrizioni saranno aperte fino a Mercoledì 19 Ottobre ed il numero minimo di partecipanti richiesto per l’avvio del corso è 5. Il numero massimo di iscritti è 12.

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In questa società frenetica e in continua trasformazione, noi genitori non riusciamo più ad avvalerci di punti di riferimento stabili: il  modello educativo trasmesso dai nonni, fondato sul sostegno ed il supporto della famiglia allargata, sta scomparendo. 

Contemporaneamente una visione “produttiva” ha investito la nostra vita e ha identificato la felicità con il guadagno.

Questi cambiamenti ci hanno portato da un lato a iperproteggere i nostri figli, spesso privandoli degli strumenti per gestire emozioni e sentimenti, dall’altro a caricarli di tensioni da prestazione.

Le più moderne ed accreditate teorie scientifiche affermano che la capacità di identificare, gestire ed esprimere le emozioni si configura come fondamentale elemento di equilibrio dell’essere, quindi come il miglior fattore di protezione dal disagio, dal disadattamento e dalla devianza.

(tratto da La Carta di Lisbona, Marzo 2000) 

Imparare ad identificare, a distinguere, a nominare, a dialogare con le proprie emozioni diviene allora lo strumento basilare per gestire in modo più consapevole gli schemi interpretativi di decodifica della realtà e delle situazioni critiche, senza esserne sopraffatti o rassegnarvisi.

Nonostante possano essere presenti componenti ereditarie innate nell’atteggiamento ottimistico o pessimistico, come pure nel temperamento (timidezza, spavalderia, allegrezza, malinconia) questi non sono immutabili nel tempo. L’esperienza e l’educazione possono trasformare le predisposizioni, favorendo in noi la capacità di esercitare un controllo sulle nostre reazioni. La mente è un complesso sistema che non cessa mai di modificarsi e di creare nuovi stati di equilibrio, anche in età adulta. Insegnare ai bambini fin da piccoli a dare un nome alle emozioni, a comprenderle, a gestirle significa compiere un grande passo nella riduzione delle criticità che si possono manifestare in età adolescenziale e adulta e che si esplicitano in fenomeni quali: l’aggressività, la depressione, i disturbi alimentari, la dipendenza da sostanze, l’incapacità di rinviare le gratificazioni, di affrontare e gestire le difficoltà, lo stress, le frustrazioni ed i fallimenti.

La facilitazione dell’esperienza emotiva, nell’autocoscienza del sé e nella relazione, intesa come incontro con l’altro, diventa quindi l’obiettivo di un’educazione all’emotività che non comprime le emozioni ma, piuttosto, le rende comprensibili, accettabili, nominabili, fruibili e condivisibili da tutti e con chiarezza.

Crediamo che non sia corretto parlare ai nostri figli di emozioni positive o negative, attribuendo un giudizio morale, bensì sia fondamentale e corretto parlare loro di emozioni, tutte da provare e conoscere, perché tutte necessariamente legate al vivere. Il recupero delle emozioni dolorose viene visto, quindi, come restituzione di una dimensione del vivere, che non è quella degli eroi imbattibili dei video games, dei cartoni giapponesi e dei film d’azione, ma quella realistica più comune e quotidiana.

Come noi genitori possiamo educare i nostri figli alle emozioni?

Prima di tutto è necessario riconoscere le nostre emozioni ed “etichettarle” correttamente: se abbiamo litigato con il partner oppure siamo malinconici e il bambino ci chiede che cosa abbiamo, non rispondiamo genericamente affermando di  essere stanchi, piuttosto sforziamoci di nominare l’emozione che stiamo vivendo, cosicché il bambino possa a sua volta precisare le proprie di emozioni. La difficoltà vera è quella di riconoscere la nostra emozione. Iniziamo con un semplice esercizio: ogni tanto fermiamoci e contattiamo l’emozione chiedendoci “adesso cosa sento? come mi sento?”

Letture consigliate:

Daniel Goleman è il precursore della teoria sull’intelligenza emotiva ben descritta nel libro dal titolo omonimo pubblicato anche in edizione economica.

L’approccio di Eureka!

Nei servizi Eureka!, siano essi asili o ludoteche, ogni emozione manifestata dal bambino viene nominata e dichiarata dall’adulto così da permettere al bambino stesso di riconoscerla e di associarla al linguaggio. Le esperienze proposte ai bambini sono diverse e basate sull’esperienza emozionale, sul gioco, sul divertimento, sulla libertà di scelta, sul rispetto dei ritmi e degli interessi di ciascuno. In questo contesto, la vita di gruppo ed il laboratorio rivestono particolare importanza:

  • la vita di gruppo permette di vivere le emozioni nell’incontro con l’altro da sé;  
  • il laboratorio è  un ambiente ideale per dare forma alle emozioni e al pensiero creativo, per educarci all’ascolto ed alla percezione del nostro valore attraverso l’utilizzo dei sensi e per abbracciare esperienze sensoriali, mentali, emozionali, il visibile e l’invisibile: il segno, il disegno, il colore, la manipolazione, l’ascolto di musica, l’osservazione della natura, la lettura di fiabe, il movimento, la danza, le immagini, i profumi, i cibi, la paura, il dolore, la frustrazione, il disgusto, la rabbia, la gioia, la malinconia, l’orgoglio, il piacere, l’amore di sé e per gli altri.

 Letture consigliate:

di  Alba Marcoli

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Il Festival dell’Educazione di Laveno Mombello si è concluso ufficialmente, raccogliendo, già nella sua prima edizione, importanti consensi e una diffusa partecipazione.

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Cooperativa Sociale Eureka!, in collaborazione con il Comune di Laveno Mombello, è lieta di presentare la prima edizione del Festival dell’Educazione che si terrà il 16, 17 e 18 Settembre 2016 a Laveno Mombello (Va).

Questa prima edizione, dal titolo “L’Educazione Raccontata. Spazi che accolgono, spazi che educano” sarà dedicata agli spazi in educazione. Dal macro al micro, dal quartiere “Coriandoline” di Correggio, ai servizi educativi, alle stanze dei bambini e tanto altro ancora. Una riflessione trasversale e condivisa sull’incidenza dello spazio nel vivere quotidiano e nella professione educativa.

Tre giorni di incontri, dibattiti, laboratori, presentazioni di libri, letture, visite ai servizi educativi e culturali del Comune, chiacchierate pedagogiche, ma anche musica e convivialità. Un ricco programma dedicato a bambini, ragazzi, genitori, educatori, pedagogisti o semplici curiosi.

Un’occasione per costruire nuovi saperi attraverso la condivisione e il fare insieme, per conoscere e riconoscere il lavoro dei servizi educativi comunali, per fare rete e per rispondere alla crisi dell’educazione e dei servizi con nuove idee progettuali.

Gli eventi sono organizzati e gestiti attraverso il contributo volontario degli operatori dei servizi, di cittadini e associazioni del territorio, e di molti degli ospiti presenti.

A ricordare che la cultura e lo stare insieme è una cosa per tutti, e che tutti siamo ugualmente responsabili della tutela e del benessere della nostra collettività.


Il programma

Venerdì 16.09

LUCI SULLA CITTÀ

Proposte aperte, e per tutti

h 18.00, Circolo Velico Cerro, APERTURA DEL FESTIVAL

Saluti del Sindaco

Intervento di Gaetano Gucciardo, Progettista

Architettura ed educazione. L’esperienza delle Coriandoline: quando gli spazi della città sono pensati (anche) a misura di bambino.

Dalle 19 alle 20 “Aperitivo festival”, 5 euro, presso il Chiosco di Cerro

Dalle 20.00, MiDEC Cerro, Laboratorio: CANTIERE INFINITO a cura di AltreMenti ReMida

Evento aperto

Il cantiere infinito è un evento ludico e creativo pensato per attivare un dialogo comune sul tema della città e per coinvolgere grandi e piccini nella narrazione e nella reinvenzione dei propri spazi urbani. Bambini, ragazzi e adulti collaborano alla costruzione della propria città ideale, secondo le proprie aspirazioni e competenze, attraverso i linguaggi universali della creatività e della manualità ed utilizzando materiale derivato da scarti aziendali, semilavorati e prodotti non finiti, che si offrono alla libera interpretazione dei partecipanti. Ogni gruppo modella la propria città infinita, sviluppando ogni volta un progetto unico e irripetibile.


Sabato 17.09

OGNI COSA HA IL SUO POSTO?

Proposte per operatori dei servizi educativi, culturali e per insegnanti

Dalle 9 alle 13, Villa Frua (Palazzo comunale), Sala Consiglio

Seminario: SPAZI CHE ACCOLGONO, SPAZI CHE EDUCANO a cura di Cristina Palmieri e Jole Orsenigo Docenti dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca, Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione

Evento gratuito, a iscrizione (max 40 partecipanti)

Ogni servizio, ogni contesto educativo racconta di sé ancor prima delle parole che utilizziamo per descriverlo. Lo spazio del servizio ci rappresenta, racconta della nostra cultura educativa, e al contempo condiziona profondamente gli scambi e le situazioni che quotidianamente lo caratterizzano.

Il seminario propone una riflessione condivisa sulla nostra idea di spazio, e sul nostro rapporto con gli spazi del servizio. La riflessione è ispirata da una domanda guida: cosa significa (e come si fa a) accogliere ed educare con lo spazio, ancora prima che con le parole?

Dalle 13 alle 14.30, Villa Frua (Palazzo comunale), Biblioteca

Rinfresco (su prenotazione -presso lo IAT-, costo 5 Euro)

Dalle 14.30 alle 15

Porte aperte: visita ai servizi educativi comunali a cura degli educatori del nido e della ludoteca comunali

Dalle 15 alle 16.30, Asilo Nido Comunale

Laboratorio: ALLESTIMENTI CREATIVI PER I SERVIZI a cura di Sandy Aime, Atelierista Coop. Sociale Eureka!

Evento gratuito, a iscrizione (max 20 partecipanti)

Come e perché allestire un servizio? Gli allestimenti parlano di noi, concorrono a promuovere il senso estetico già nei più piccini, facilitano la comprensione della destinazione d’uso di uno spazio/angolo, e tanto altro ancora. Il laboratorio propone alcune “prove di costruzione” di allestimenti “pensati”, che possono essere realizzati a basso costo, con materiali naturali e di recupero.

Dalle 15 alle 16.30, Ludoteca Comunale

Laboratorio: UNA CASA, TANTE CASE a cura di Tiziana Figus, Responsabile didattica MiDec del Comune di Laveno Mombello

Evento gratuito, a iscrizione (max 20 partecipanti)

Intorno alla casa ciascuno di noi, negli anni, costruisce un immaginario ricco ed articolato, che rimanda alle nostre esperienze più intime e profonde. Nonostante ciò, siamo abituati a pensare che non esistano poi così tanti modi per rappresentare graficamente una casa. Cosa succede quando riprendiamo contatto con questo mondo interno e proviamo a disegnare “la nostra casa” con materiali, tratti grafici e strumenti nuovi, poco conosciuti, insomma…diversi dal solito? Le forme delle case si moltiplicano, le case diventano tante e tutte diverse tra loro…fino a formare un grande villaggio di fantasia.

PICCOLE TAGLIE

Proposte per bambini e famiglie, da zero a dieci anni

Dalle 15.30 alle 16.30, Nido comunale

Laboratorio: LETTURE SOTTO L’ALBERO a cura di Silvia Imperiale e Rosita De Marco, lettrici volontarie di Nati per Leggere e delle educatrici dell’Asilo Nido comunale

Evento gratuito, a iscrizione (0-3 anni, max 15 coppie adulto/bambino)

Letture ad alta voce e piccola esposizione di libri per viaggiare insieme, grandi e piccini, alla scoperta di alcuni dei tanti libri che raccontano della casa, dei suoi ambienti e dei suoi abitanti.

Dalle 15.30 alle 17, Parco Oratorio di Mombello

Laboratorio: TANA LIBERA PER TUTTI a cura di Falegnameria Xilo-Idea, AltreMenti ReMida e degli educatori della ludoteca comunale

Evento gratuito, a iscrizione (4-10 anni, max 28 bambini accompagnati da un adulto)

Ogni bambino desidera uno spazio tutto per sé nel quale rifugiarsi e far correre l’immaginazione, stare da solo o condividere i propri segreti con i propri amichetti. Non si tratta di un’impresa impossibile, per fare “tana” serve davvero poco! A questo laboratorio contribuiscono i falegnami di Xilo-Idea (Coop. Eureka!) e AltreMenti ReMida: un kit in legno, qualche materiale di recupero, tanta fantasia e…. la tana è servita!

SPAZI VIRTUALI, E SPAZI REALI

Proposte per ragazzi e adolescenti

Dalle 14 alle 15.30, Ostello Casa Rossa

Laboratorio: SCRATCH, “Alla conquista dello spazio virtuale” a cura di Nando Barile,

Ostello Casa Rossa – Coop. Sociale Eureka!

Evento gratuito, a iscrizione (11- 15 anni, max 10 singoli o coppie adulto/bambino)

Laboratorio introduttivo al linguaggio di programmazione visuale “Scratch”, un modo semplice e avvincente per

esplorare lo spazio virtuale nonché apprendere le basi della programmazione divertendosi, creando giochi, storie interattive, animazioni e tanto altro. Creato dal Massachusetts Institute of Technology ( MIT) Media Lab e adottato da istituti scolastici di tutto il mondo, Scratch sviluppa capacità matematiche e computazionali ma insegna anche a pensare in modo creativo, a ragionare in modo sistematico, e lavorare in modo collaborativo. Lo spazio virtuale che può diventare così metafora di incontro tra adulti e ragazzi.

Materiale occorrente: sebbene non indispensabile, si invitano i partecipanti a portare con sé il proprio pc o tablet.

Dalle ore 15.45 alle ore 18.30, a partire da Oratorio di Mombello

Caccia al tesoro: GEOCACHING! a cura dei giovani del nostro territorio

Evento gratuito, a iscrizione (11-19 anni, a numero chiuso)

Un caccia al tesoro…fuori dagli schemi.

Dove l’orientamento può anche non essere una dote personale e non è necessario dotarsi di una bussola. Un gioco tra “hiders” e “seekers”. Tra geocache e GPS ben funzionanti.

Lo spazio, virtuale, che si materializza realmente. E aggrega…

…PER SAPERNE DI PIU’

Proposte aperte, e per tutti

Dalle 15.30 alle 16.30

PORTE APERTE: visita ai servizi educativi comunali a cura degli educatori del Nido e della Ludoteca Comunale

Una proposta aperta a tutti i cittadini, per conoscere i servizi educativi comunali, curiosare tra gli ambienti che li ospitano e saperne di più su cosa offrono e su come sono organizzati.

Dalle 17.15 alle 18.30, Oratorio di Mombello

Presentazione libro: Case (anche) per bambini a cura di Maya Azzarà, autrice del libro

Evento aperto

Riprogettare e ripensare la propria casa affinché sia fruibile, sicura e accogliente anche per i più piccoli non significa necessariamente imbarcarsi in grandi opere murarie. Basta saper integrare alle nostre esigenze pratiche del vivere quotidiano piccoli angoli per il gioco e le routine, appositamente dedicati ai più piccoli bisogni dei bambini. Come? Scopriamolo insieme attraverso la testimonianza e gli esempi pratici proposti dall’autrice!

MOBilitiamo LA FESTA!

Proposte aperte, e per tutti

Dalle 18.45 alle 19.30, a partire da Oratorio di Mombello

FLASH MOB

Il termine Flash Mob deriva dall’inglese flash “lampo” e mob “folla” e sta ad indicare “un assembramento improvviso di un gruppo di persone in uno spazio pubblico, che si dissolve nel giro di poco tempo, con la finalità comune di mettere in pratica un’azione insolita”. Metafora, in questo contesto, di una comunità che riprende il suo spazio…E come un Flash Mob che si rispetti, sarà ad “effetto a sorpresa”! To be continued…

Dalle 19.15, Parco degli Alpini di Mombello

Apertura Stand gastronomico

Dalle 20.15, Parco degli Alpini di Mombello

SPETTACOLO per bambini! a cura di Stringhe Colorate Varese

Associazione onlus che opera, attraverso i suoi clown sociali, principalmente nelle strutture socio-sanitarie della provincia di Varese, Stringhe Colorate Varese collabora già da anni con i servizi educativi del territorio lavenese. In questa occasione dedicherà un suo spettacolo ai piccoli (ma anche grandi!) partecipanti alla festa.

Dalle 21, Parco degli Alpini di Mombello

Musica live!

Ad aprire la serata di musica, vi saranno i vincitori del contest Band Ora Live. E a fare ballare e cantare davvero tutti, gli eccentrici Free n’Plugged!

Domenica 18.09

TUTTI A CASA!

Proposte per bambini e famiglie, da zero a dieci anni

Dalle 10 alle 12, MiDEC Cerro

Laboratorio: Allestimenti creativi per la casa a cura di Sandy Aime, Atelierista Coop Eureka

Evento gratuito, a iscrizione ( 3 – 10 anni, max 15 coppie adulto/bambino)

Come e perché allestire, adulti e bambini insieme, un piccolo angolo personalizzato in casa? Il laboratorio propone alcune “prove di costruzione di allestimenti domestici” che possono essere realizzati a basso costo, con materiali naturali e di recupero, anche direttamente dai più piccoli affiancati da un adulto.

Dalle 12, “Pranzo festival”, 15 euro, presso Il Chiosco di Cerro

PRIMA, DOPO E DURANTE IL FESTIVAL

ASPETTANDO IL FESTIVAL

A Settembre, Cineforum

DURANTE IL FESTIVAL

Mostre in biblioteca

DOPO IL FESTIVAL

22 Settembre, dalle 18.00, Biblioteca comunale,

Pericoli domestici e opportune contromisure a cura della Croce Rossa Italiana

Una serata con i volontari della CRI per scoprire insieme come rendere la propria casa sicura,

riducendo il rischio di incappare in spiacevoli incidenti domestici.

I PROTAGONISTI

  • Cooperativa Sociale Eureka! di San Donato Milanese
  • Comune di Laveno Mombello
  • Oratori di Laveno Mombello
  • Centro Giovanile Sirà
  • Ostello Casa Rossa di Laveno Mombello
  • Gruppo Alpini di Laveno Mombello
  • Associazione Stringhe Colorate Varese
  • AltreMenti ReMida
  • Associazione Nati Per Leggere
  • Falegnameria Xilo-Idea
  • Circolo Velico Medio Verbano
  • Cristina Palmieri e Jole Orsenigo, Università degli Studi di Milano-Bicocca
  • Maya Azzarà, Autrice del libro “Casa (anche) per Bambini”
  • Gaetano Gucciardo, Progettista
  • Sandy Aime, atelierista Coop. Eureka!

Con il patrocinio di:

  • Università degli Studi di Milano-Bicocca
  • Lions Club Laveno Mombello – S. Caterina del Sasso

Il ricavato dell’evento sarà destinato ai servizi educativi comunali.

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L’Ostello Casa Rossa di Laveno Mombello ha ricevuto in questi giorni un importante riconoscimento da HotelsCombined, uno dei maggiori motori di ricerca mondiali nell’ambito dell’hospitality.

L’attestato di eccellenza con un punteggio di 9.2 colloca l’ostello nel miglior 3% delle strutture ricettive in Italia nel 2016 e al 12esimo posto tra le circa 500 strutture alberghiere della provincia di Varese.

“Avere la conferma che l’esperienza dei nostri clienti, in questi pochi ma intensi anni di attività, sia stata così positiva ci pone nella posizione di ringraziare prima di tutto i nostri ospiti e ci motiva per continuare a migliorare la nostra struttura.” Afferma Chiara Deodato Responsabile Progetti e Sviluppo Area Varese per Eureka!.

L ‘Ostello che e’ stato completamente ristrutturato da Eureka! nel 2013 ed ha ottenuto questo riconoscimento in base alle 133 recensioni ricevute dagli ospiti in questi anni.

Per maggiori informazioni e prenotazioni Ostello Casa Rossa

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