I migranti che hanno il permesso di soggiorno possono restare in Italia per un tempo variabile, a seconda della tipologia e della durata del documento e del rinnovo.

il Ministero dell’Interno, insieme ai comuni, finanzia i SAI: Servizi di Accoglienza e Integrazione, gestiti dalle cooperative sociali, grazie ai quali adulti, qualche famigliaminorenni soli ricevono vitto, alloggio e beni di prima necessità. Di norma per sei mesi.

Lezioni di italianoriferimenti sanitari, socialilegali. E poi la scuola e la formazione professionale

Un punto di partenza per ambientarsi e conoscere il territorio d’arrivo. Un primo passo importantissimo per l’economia del Paese e della Lombardia, per cui queste persone, se ben inserite diventano la soluzione principe per la mancanza di manodopera, in costante peggioramento.

Che Eureka sia accreditata dalla Regione per la formazione e l’inserimento lavorativo è un grande vantaggio. Anche per l’educazione finanziaria, cruciale per tutti (ancor più per le donne, per quanto poche)

Il lavoro dei nostri educatori inizia dalle storie dei nuovi arrivati, che vengono calibrati sul qui e ora: per imbastire un progetto di vita che abbia le gambe per camminare, a partire dal lavoro, bisogna capire chi sono queste persone, cosa sanno fare, su cosa si può puntare. Ma anche cosa c’è qui, per loroQuali sono i settori che cercano personale? Quali corsi portano nuovi posti di lavoro?

Qui mancano muratori, operai, manovali… Certo i tempi e i margini sono più che risicati e con gli arrivi in crescita a volte bisogna inventarsi soluzioni che proprio non ci sono. Soprattutto quando non vengono concessi i prolungamenti dell’accoglienza.

Per i ragazzi per fortuna si allunga il percorso educativo e di formazione professionale.  Un altro punto di forza di Eureka che li aiuta a mettere radici.

Oggi i migranti arrivano soprattutto dal Nord AfricaEgitto, Marocco, Tunisia. Ma anche da Bangladesh ePakistan. Dall’Afganistan chi è riuscito a scappare prima dell’arrivo dei talebani ce l’ha fatta, gli altri… Le altre, soprattutto. Pensare alle donne, alle bambine rimaste là è terribile. Abbiamo seguito un ingegnere che lavorava per il Governo italiano. E’ salito su uno degli ultimi voli da Kabul. Sua moglie e i 5 figli, 3 femmine e 2 maschi, sono rimasti a terra. Finalmente ha avuto il ricongiungimento familiare e ora sono tutti insieme. Qui. 

Lui fa l’operaio adesso, ma è contento. Un lieto fine anche per noi, che li abbiamo visti ritrovarsi. Al sicuro.