L’evoluzione di una comunità si misura anche dalla qualità della vita garantita ai bambini dal punto di vista sociale ed educativo. Un parametro fondamentale per il Professor Francesco Cappelli, Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Milano, intervenuto al Convegno Eureka Tra il dire e il fare… lo 0-6 ideale: buone prassi nella qualità dei servizi educativi per l’infanzia. La qualità dei servizi dev’essere crescente e va monitorata continuamente.

Ancor più per la fascia d’età fino ai 6 anni, in cui si costruiscono le fondamenta per una vita il più possibile appagante.

Ma oggi si punta soprattutto sul saper fare e ci si dimentica dell’essere. «Si parla di curriculum anche per i bambini in uscita dalla materna – spiega l’Assessore Cappelli -. Io non cesserò mai di dire: fate molta attenzione. Il profilo di un bambino di cinque o sei anni dipende da come io so nutrire e sostenere la sua crescita.» Che impara “ad essere”, a scoprire chi è, con curiosità e attenzione. Un’attitudine che si accresce, se ben insegnata, per tutta la vita. E che lo aiuterà a “imparare a imparare”. Per questo è il bambino, con le sue risposte al mio saper fare educativo, che esprime il valore del servizio: «se abbiamo presente questo principio – conclude il Professor Cappelli – non ci sarà nessun bambino per cui qualcuno dica che c’è qualcosa che non va. La domanda giusta è: cosa non va nel nostro modo di prenderci cura di quel bambino. Non viceversa».

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