Alberto Alberani è un pedagogista, uno psicomotricista, e responsabile di Crescerete, rete di imprese sociali che si occupano d’infanzia «Alberto Alberani – ha spiegato Eleonora Bortolotti, presidente di Eureka – è una persona che conosce bene tutti, ma proprio tutti gli aspetti che riguardano i nidi e i servizi 0-6 ed è una guida importante per capire come muoverci per ottenere il meglio dai decreti legge, che saranno fondamentali per la realtà futura dei servizi».

«Sono responsabile delle cooperative sociali Legacoop per l’Emilia Romagna – racconta Alberani -. A livello nazionale, nella presidenza, ho la delega alla prima infanzia perciò ho partecipato all’audizione del Ministro Giannini in merito alla legge 107 anche denominata la buona scuola. Eureka ha creato l’occasione giusta al momento giusto con questo Convegno “Tra il dire e il fare… lo 0-6 ideale: buone prassi nella qualità dei servizi educativi per l’infanzia”. Perché finalmente si è ricominciato a parlare di infanzia. Sui decreti della 107 ci sono tempi stretti (da luglio, 18 mesi) per definire tutti, e sottolineo tutti, gli ambiti di competenza. Che sono poi quello che succederà ai bambini italiani nei servizi post approvazione. 44 anni fa il Governo ha stabilito che gli asili come luoghi di accoglienza dei bambini più poveri non esistevano più e ha fatto la Legge 1044 sugli asili nido. Due anni fa è stata elaborata una sintesi, la Legge 1260 da cui, a luglio di quest’anno, sono stati tratti l’articolo 180 e 181 della Legge 107. I decreti che otterremo trasformeranno la realtà. In bene o in male. E questo dipende in larga misura da noi. Anche dal punto di vista economico. Lavoro nel sociale dal 1979 e i soldi non ci sono mai. Possiamo chiedere perché si investa sui bambini e possiamo ottenerlo perché è una cosa sacrosanta. Perché la qualità della vita dei più piccoli non venga messa all’asta con le gare d’appalto, una barbarie tutta italiana. E si può fare. Noi in Emilia l’abbiamo ottenuto per gli anziani e i disabili. Ma non dobbiamo solo chiedere: dobbiamo dare il meglio, metterci d’accordo e dare nero su bianco una risposta chiara su cosa e come fare da tutti i punti di vista: sul piatto c’è quello che poi succederà davvero ai bambini, alle famiglie e ai servizi ».

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