Nel suo intervento al Festival dell’Educazione architetto Maya Azzarà, specializzata nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia, ha evidenziato che, a casa come all’asilo, gli spazi a misura di bambino sono fondamentali per favorire la crescita.

Durante il Festival dell’Educazione di Laveno Mombello, tenutosi lo scorso 16-17-18 Settembre 2016, Cooperativa Sociale Eureka! ha invitato l’architetto Maya Azzarà, con l’obiettivo di condividere e dare luogo ad uno scambio di esperienze attorno alla specifica tematica affrontata nel suo libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” all’interno del tema portante del festival.

Bambini e Spazio Domestico per promuovere autonomia

Chi è Maya Azzarà?
Maya Azzarà è, prima di tutto, una mamma. Ma è anche un architetto con una particolare specializzazione nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia.
Cominciando con diverse pubblicazione su blog specializzati, Azzarà ha negli anni divulgato il concetto di un ambiente domestico a misura di bambino, tenendo corsi di formazione aperti ad educatori e facendo divulgazione anche presso eventi ed incontri aperti al pubblico e alle famiglie.

Il libro “Case (anche) per bambini” e la presentazione al Festival dell’Educazione

Pubblicato nel 2015, il libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” apre il dibattito con un quesito: “Ospiti o coinquilini?”. Domanda alla quale, come emerso durante la presentazione al Festival dell’educazione, non è sempre facile trovare una risposta univoca.
Qual è quindi l’approccio adottabile? L’autrice suggerisce che nella misura in cui l’ambiente è ideato per permettere ai più piccoli di vivere esperienze in auto-apprendimento, anche la relazione domestica “bambino-adulto” ne giova.

Gioco e accessibilità diventano quindi alcune delle parole chiave immancabili, che si accompagnano a soluzioni e idee che permettono la coabitazione tra bambini e adulti, dove i primi partecipano alla quotidianità conquistando autonomia – un esempio fra tutti, l’attaccapanni posto ad “altezza bimbo”- ma anche senso del rispetto reciproco.

La presentazione del libro “Case (anche) per bambini di Maya Azzarà ha arricchito e concluso una delle sessioni del festival, dal nome “Per Saperne di Più”, quest’ultima dedicata all’apertura dei servizi educativi del Comune di Laveno Mombello alla cittadinanza. Un’occasione unica, per la comunità, di scoprire e riscoprire gli spazi che, come suggerito dal titolo di questa prima edizione del Festival, “accolgono ed educano” i piccoli cittadini lavenesi.

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