Condivisione e ascolto”, questi sono i due concetti chiave che, nelle parole di Chiara Deodato di Eureka!, hanno fortemente caratterizzato il contributo della cooperativa all’evento dello scorso 25-26 Novembre 2016 tenutosi a Laveno Mombello, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.

“Stiamo Insieme”, iniziativa proposta dal Comune di Laveno Mombello a cui anche Cooperativa Sociale Eureka! ha partecipato sin dalla sua definizione, insieme a diverse realtà e istituzioni del territorio, si è rivelata un ottimo contesto di riflessione sulla violenza in senso lato.

Da una parte è emersa una forte condivisione, con le istituzioni, con gli enti preposti e le associazioni presenti, del medesimo impegno e attenzione verso una tematica così stringente e dell’idea di una politica di genere che si basi sull’inderogabile rispetto dei diritti delle donne.

Allo stesso tempo ascolto, in tutte le sue sfaccettature.

Ascolto a partire dal proprio corpo, attraverso pratiche come la biodanza e la respirazione emozionale, entrambe proposte all’interno del programma e le cui sessioni sono state ospitate presso l’Ostello Casa Rossa di Laveno Mombello, gestito da Eureka!.

Ma soprattutto ascolto dei giovani. Dei loro vissuti e dei loro punti di vista. Attraverso l’intervento proposto da Eureka! del pedagogista Christian Castangia, da sempre appassionato di cinema, che negli anni ha realizzato una serie di cortometraggi su temi difficili ma inevitabili come l’autismo, la violenza assistita, il bullismo, la bulimia e la violenza sulle donne, adottando la produzione audiovisiva quale strumento educativo-didattico, nonché di dialogo, col mondo dei bambini e dei giovani.

Da una parte la proiezione del corto “Io Bullo”, con le classi III della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “G. B. Monteggia” di Laveno Mombello. “Io Bullo rappresenta l’interfaccia di un fenomeno, quello del bullismo, spesso indecifrato se non negato nei diversi contesti in cui si manifesta”, ha commentato Chiara D. in seguito alla proiezione. “Un esempio atto a contrastare la diffusa dialettica che mette in relazione il bullo, visto come carnefice, e la sua vittima. Un gioco rovinoso e ingannevole che altera la percezione di chi sia, alla stregua di tutto, la vera vittima.”

Indignazione, malessere e senso di responsabilità generale sono solo alcuni degli elementi emersi durante il dialogo seguito alla proiezione. Ai ragazzi infatti, su invito di Castangia, è stato proposto di scrivere e commentare, in forma anonima, ciò che la proiezione avesse suscitato loro. Nelle parole di Castangia “la lettura dei loro pensieri, da parte dei professori ed adulti presenti, ha permesso di dare voce e sostanza a ciò che i giovani vedono, vivono e pensano”.

Infine, la proiezione de “L’Amore Impossibile”, corto proposto ai ragazzi delle classi IV e V del Liceo Scientifico Opzione Scienze applicate “V. Sereni”. Una storia vera, non una fiction. Ma che tratta di una realtà difficile, quella della violenza assistita, che fa male alle donne e agli uomini, indistintamente. E che ha suscitato, nei giovani presenti, sentimenti di empatia, di frustrazione e di apertura a vicende della propria sfera personale.

L’esperienza dei corti e del dialogo aperto con i giovani studenti, insieme all’intenso programma dedicato al tema della violenza, pongono le basi per un dialogo aperto su una questione che ha nel 25 Novembre la sua data simbolo, ma che oggi come domani richiede costante attenzione. 

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