Come mai la matematica è così difficile? Ed è davvero così difficile? Gli esperti del COSS cercheranno di fare luce sull’apprendimento della matematica in un incontro aperto a tutti i genitori.

Sempre maggiore è la difficoltà che bambini e ragazzi incontrano nello studio della materie scientifiche e in particolare della matematica. In questi anni di grandi cambiamenti in ambito scolastico e di didattica, di “diffusione” di certificazioni di disturbi specifici di apprendimento, come è possibile muoversi serenamente in ambiente di apprendimento?

Cosa vuol dire apprendere quando si parla di matematica? Spesso abbiamo l’impressione che gli alunni abbiano una consapevolezza molto vaga di quello che stanno o che hanno capito. “Hai studiato per il compito in classe?”, chiedono i genitori. “Sì, ho imparato tutte le formule, e per sicurezza le ho anche scritto su un bigliettino”, risponde il ragazzo. È evidente che questa è una visione molto limitata e limitante dell’apprendimento in matematica.

Poi, il voto del compito in classe, dell’interrogazione o della verifica arriva a misurare quanto hanno saputo fare, o ripetere, in risposta a una consegna dell’insegnante. Spesso questo risultato è per l’alunno imprevedibile e viene visto quasi come il frutto di circostanze casuali, a causa delle quali un esercizio non è stato finito, una procedura si è inceppata, un calcolo non è tornato… in matematica, più che in altre discipline, è molto difficile per i ragazzi autovalutarsi.

“L’avevo studiato benissimo, ma non sono riuscito a fare un esercizio semplicissimo”. Oppure al contrario “Mi faccia fare gli esercizi, a casa mi vengono sempre, ma non mi chieda le definizioni”, o ancora “Lo sapevo perfettamente e l’ho anche spiegato  a mezza classe, però non ho saputo dirlo”. Queste sono frasi tipiche, che tutti abbiamo sentito ripetere dai nostri alunni. Tutto questo non deve stupirci. L’apprendimento in matematica è il risultato di processi complessi, dalle molteplici sfaccettature, che richiedono un lavoro articolato in cui si intrecciano momenti di interazione con l’insegnante e con i compagni e fase di riflessione e rielaborazione completamente personale, costruzioni metodiche e salti nell’ignoto, memoria e fantasia.

Un apprendimento riuscito in matematica è da considerarsi un ottimale combinazione di apprendimenti specifici e distinti. In matematica, infatti, non basta aver costruito un concetto, ma occorre saperlo usare per effettuare calcoli o per dare risposte negli esercizi, combinarlo con altri e con strategia opportune per risolvere problemi. Occorre saper spiegare a se stessi e agli altri il concerto costruito e la strategia eseguita, occorre saper far uso sapiente delle trasformazioni semiotiche che permettono di passare da una rappresentazione all’altra.

Quando uno studente fallisce in matematica è troppo sbrigativo dire che non ha raggiunto gli obiettivi attesi. In realtà in che cosa ha fallito? Non ha capito i concetti? Li ha capiti e non sa usarle per risolvere i problemi? Sa effettuare i calcoli e citare le definizioni ma non sa a che scopo? Ha costruito i concetti ma non riesce a comunicare? Ha risolto un problema e non sa dire come? Non sa gestire i cambi di rappresentazione semiotica che sempre la matematica richiede dai suoi primi passi? Come si fa a intervenire per recuperare, se non si sa determinare con precisione la causa dell’errore? Uno stesso errore può avere molte cause diverse.

Nell’incontro di Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle ore 16 presso il Centro Parrocchiale di San Donato, gli esperti del COSS cercheranno di dare una risposta a queste domande per aiutare i genitori ad identificare i problemi di apprendimento della matematica. I posti sono limitati e si consiglia la prenotazione.

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