Pippi Calzelunghe in Svezia è un’eroina. Ha un parco divertimenti tutto per lei, delizioso, dove i bambini girano mezzi nudi nonostante il clima nordico, con le calze spaiate “alla Pippi” e salgono su cavalli enormi mangiando prelibatezze svedesi, con le guance tutte rosse per il “fresco”. In Italia Pippi Calzelunghe è abbastanza conosciuta… ma non ancora abbastanza. L’avete letta recentemente?

E’ una storia meravigliosa, tradotta dall’arabo allo zulù, incantevole anche per noi adulti. Niente a che vedere con le storie giapponesi piene di sensi di colpa o con i cartoni di crudeli reality che i bambini di oggi guardano alla tv. Astrid Lindgren, omaggiata dalla Svezia con l’onorificenza della “Dama del sorriso”, ha inventato Pippi Calzelunghe per sua figlia Karin, ammalata di polmonite: un affar serio nel 1945. Così, racconta, le avventure di Pippi incantavano la piccola che ne voleva ancora e ancora. E alla fine ne nacque un libro bellissimo. Che, come spiega Concita De Gregori, la dice lunga sulla democrazia svedese, dove se la polizia trova un cliente con una prostituta arresta il cliente, le donne escono con le amiche la sera e superano il 50% dei parlamentari. Pippi è una bambina bella e libera, l’incarnazione della gioia di vivere e divertirsi che i bambini raggiungono …. solo se i genitori glielo lasciano fare. Infatti lei di genitori non ne ha: sua madre è un angelo e suo padre è un marinaio pirata, Re di un’isola, dove Pippi un giorno porterà i suoi amici “regolari”, Tommy e Annika, con cui condivide tutto quello che ha. Di conseguenza lei, dice Pippi di sè, è fortunata perchè è una principessa. Ed è ricca: suo padre, che vede raramente, le ha lasciato una valigia piena di soldi. Nessuno le dice cosa deve e non deve fare. E’ una forzutona e non ha paura di niente e di nessuno. Non va a scuola, non va dal dottore, non ha parenti. Si diverte alla grande, senza sensi di colpa! Vive a Villa Villacolle con due grandi amici: il suo cavallo bianco e il Signor Nillson, la sua scimmia. E il topo di casa, a cui mette ogni anno un alberino di Natale all’entrata della tana. E’ fiera delle sue lentiggini (che ai tempi si nascondevano sotto la cipria), dei suoi capelli rosso carota e delle sue treccine scombinate. Si veste, mangia e vive come le pare e piace. Infatti la mamma di Annika, educata e arrendevole, non è per niente contenta che sua figlia la frequenti. Pippi è intelligente, saggia e spiritosa, come solo i bambini sanno essere. Si fa tutto da sé, a partire dai vestiti coloratissimi e fantasiosi. Rappresenta l’avventura che fa ridere, come dice la sigla della serie televisiva: «Pippi, Pippi, Pippi, che nome fa un po’ ridere, ma voi riderete, per quello che farò»

Corre sui tetti, come un artista del circo, con i suoi enormi scarponi da clown. E- conclude Concita De Gregori, nell’introduzione ai due ‘audiolibri della Emons, in cui Marina Massironi legge, bene come sempre, Astrid Lingren – si definisce una Trovacose. Perché il mondo, è pieno di cose meravigliose che aspettano di essere trovate. E Pippi, come tutti i bambini, lo sa. «Senza paura, con la fortuna degli audaci, la generosità dei puri, l’allegria degli innocenti, la malinconia dei saggi. Trova cose e le regala, così alla fine non è mai sola: è sempre piena di quello che ha trovato e regalato, dei suoi ricordi, dei suoi progetti: due cose che non finiscono mai». L’audiolibro è bellissimo. Se dovete fare un viaggione è una bella idea. E’ bella anche la serie televisiva, ancora disponibile. Ma soprattutto sono belli da leggere i libri di Astrid Lindgren, non solo Pippi, ma anche la saga di Emil, Martina poggio di giugno, Vacanze all’isola dei gabbiani e tanti altri. Il problema con Pippi è che dice quello che pensa. E non si fa prendere per il naso dalle idee ben accette. Per questo forse, fa ancora un po’ paura. Invece è sana, sanissima. E fa venire voglia di uscire a giocare davvero, fuori, invece che “per finta” col telefonino di mamma o guardando la tv.

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Le cavalle sono prede e lo sanno. Per questo partoriscono di notte, il momento più sicuro, un istinto ancestrale che prevale ancora. Il 18 giugno 2015, dopo la mezzanotte è nata Luna. Il parto è stato facile, ma la puledrina, di pura razza Lusitana, aveva qualcosa che non andava. Il muso, più piccolo del normale e la mascella inferiore prominente. Ma soprattutto le gambine: erano state nella posizione sbagliata dentro la pancia della mamma e Luna faticava a reggersi in piedi.

Per fortuna è nata nella stazione di monta dell’Azienda Agricola Espy di Carpiano, seguita da un’èquipe di veterinari che aveva tutte le competenze per salvarla. Ora Luna è svezzata e guarita, pascola contenta assieme ad un’altra puledra. Pesa circa 200 kg (ma arriverà a pesarne più del doppio) ed è una “bambina” socievole e felice. Dopo la nascita ha avuto bisogno d’aiuto per mangiare e per stare in piedi. E ha portato delle scarpette correttive fatte apposta per lei, regolate ad arte grazie alle radiografie e all'”occhio” amorevole dei veterinari: ora le sue gambe sono perfette. Certo, non potrà mai fare il dressage e ha bisogno di qualcuno che la accolga.

«Quando l’ho incontrata – spiega Eleonora Bortolotti, presidente di Eureka – è stato amore a prima vista: per me è bellissima! Anche per me – ride Giusy Di Consolo, vicepresidente – che era insieme a Eleonora quando è scoccata la scintilla. Stavamo andando a trovare Renatino, il nostro cucciolo di asinello. Si era ferito al labbro e non riusciva a ciucciare il latte dalla mamma. Rischiava di morire e l’abbiamo portato di corsa dai veterinari dello studio associato di Carpiano che l’hanno salvato facendogli le flebo. E lì abbiamo visto Luna e ci hanno raccontato che non poteva fare più il dressage…Ci siamo guardate negli occhi e abbiamo pensato subito di portarla con noi a Cascina Cappuccina. Certo che però è impegnativo, ci siamo dette. E costoso. Ci vogliono due o tre anni per iniziare la doma. E ci vuole la persona giusta per poterla poi sellare e cavalcare… E se fosse adatta all’Ippoterapia? Ci siamo chieste? Ha degli occhi dolci che accarezzano il cuore!»

«In effetti – ci ha spiegato una delle veterinarie dell’equipe – i cavalli lusitani sono di natura docili e mansueti. Ma Luna in particolare è dolcissima. E’ abituata fin da piccola a farsi toccare per farsi curare: ha una fiducia innata negli esseri umani. In più, per i cavalli, non è tanto la madre naturale, quanto il branco, la tribù, ad essere importante. Per cui Luna, che non vive già più con la mamma e pascola con un’altra puledra, potrebbe crescere insieme a Renatino e gli asini diventerebbero la sua famiglia. Certo bisogna ricordarsi che è pur sempre una puledra e anche se è buona, pesa 200 kg: bisogna sapere come muoversi! Anche io voglio bene a Luna. E’ speciale anche per me. E che soddisfazione vederla crescere bene e sapere che andrà a stare bene».

C’era una volta una Cerentola al contrario che è diventata principessa togliendosi le scarpette…. E la fatina le ha portato una nuova famiglia proprio sotto il naso. Cosa dite, la adottiamo? partecipate al sondaggio sulla nostra pagina Facebook.

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Al Convegno Eureka! tenutosi il 15 dicembre scorso, Don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, fondatore di Comunità Nuova, Bambini in Romania e Presidente della neo-nata Fondazione Don Virginio Rigoldi, ha sottolineato che il bisogno comune a tutti, il primo bisogno anche se spesso inespresso, è di sentirsi ascoltati e accolti.

La cultura del non coinvolgimento emotivo, oggi sempre meno seguita da parte chi opera con le persone, è frutto, credo, di un equivoco: il sentimento verso coloro ai quali dedichiamo la nostra opera non deve produrre una sofferenza condivisa, ma un impulso a trovare insieme soluzioni ai problemi. In questo modo possiamo dare un messaggio di valore e di umanità che apre nuove strade, percorsi di vita possibili, prima nascosti.
Clicca il link per leggere l’abstract dell’intervento di Don Rigoldi: “Qualità nella relazione e nell’accoglienza nei servizi alla persona”

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Da oggi iniziano le iscrizioni ai prossimi campus estivi Eureka! all’insegna di teatro, musica, arti figurative e street art, giocoleria & acrobatica.
Quest’anno abbiamo anticipato l’inizio delle iscrizioni, proponendo uno sconto del 10% a tutti quelli che s’iscriveranno entro il 30 Aprile 2016. Per agevolare ulteriormente le iscrizioni, abbiamo previsto anche alcune giornate in cui sarà possibile iscriversi direttamente nella sede del campus.

Nell’estate 2016 i campus funzioneranno nelle seguenti settimane, con attivazione garantita indipendentemente dal numero d’iscritti finale:
–          25-29 luglio
–          29 agosto – 2 settembre
–          5-9 settembre

Le sediattive nell’estate 2016 saranno quelle consuete:
–          Scuola di v. Stoppani 1 (bambini 6-11 anni) – raccolta iscrizioni anche a scuola nei giorni 11 e 12 aprile dalle 16.30 alle 18.00 (nell’atrio)
–          Scuola di v. Morosini 11/13 (bambini e ragazzi 6-14 anni) – raccolta iscrizioni anche a scuola nei giorni 18 e 19 aprile dalle 16.30 alle 18.00 (nell’atrio)
–          Associazione Ada-Stecca di v. de Castillia 26 (bambini 6-11 anni) – raccolta iscrizioni anche presso la sede dell’associazione nei giorni 14 e 21 aprile dalle 16.00 alle 18.00 (all’interno delle attività di Isola in Gioco)

Infine il campus Bella Estate, svolto in collaborazione con il CdZ 5 all’interno del progetto Bella Estate, si svolgerà dal 29 agosto al 9 settembre nella scuola di v. dei Bognetti 15 come al solito a quote differenziate in base all’Isee. Maggiori informazioni su quote e modalità d’iscrizione saranno disponibili a breve sul sito.

Vi segnaliamo infine che da questa settimana è online la pagina FB Campus Eureka, su cui potete trovare anche le foto dei campus degli anni scorsi. Venite a trovarci!

Per informazioni e iscrizioni: 
campus@coopeureka.it 
tel. 345/8022049 
www.campuseureka.it

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Alberto Alberani è un pedagogista, uno psicomotricista, e responsabile di Crescerete, rete di imprese sociali che si occupano d’infanzia «Alberto Alberani – ha spiegato Eleonora Bortolotti, presidente di Eureka – è una persona che conosce bene tutti, ma proprio tutti gli aspetti che riguardano i nidi e i servizi 0-6 ed è una guida importante per capire come muoverci per ottenere il meglio dai decreti legge, che saranno fondamentali per la realtà futura dei servizi».

«Sono responsabile delle cooperative sociali Legacoop per l’Emilia Romagna – racconta Alberani -. A livello nazionale, nella presidenza, ho la delega alla prima infanzia perciò ho partecipato all’audizione del Ministro Giannini in merito alla legge 107 anche denominata la buona scuola. Eureka ha creato l’occasione giusta al momento giusto con questo Convegno “Tra il dire e il fare… lo 0-6 ideale: buone prassi nella qualità dei servizi educativi per l’infanzia”. Perché finalmente si è ricominciato a parlare di infanzia. Sui decreti della 107 ci sono tempi stretti (da luglio, 18 mesi) per definire tutti, e sottolineo tutti, gli ambiti di competenza. Che sono poi quello che succederà ai bambini italiani nei servizi post approvazione. 44 anni fa il Governo ha stabilito che gli asili come luoghi di accoglienza dei bambini più poveri non esistevano più e ha fatto la Legge 1044 sugli asili nido. Due anni fa è stata elaborata una sintesi, la Legge 1260 da cui, a luglio di quest’anno, sono stati tratti l’articolo 180 e 181 della Legge 107. I decreti che otterremo trasformeranno la realtà. In bene o in male. E questo dipende in larga misura da noi. Anche dal punto di vista economico. Lavoro nel sociale dal 1979 e i soldi non ci sono mai. Possiamo chiedere perché si investa sui bambini e possiamo ottenerlo perché è una cosa sacrosanta. Perché la qualità della vita dei più piccoli non venga messa all’asta con le gare d’appalto, una barbarie tutta italiana. E si può fare. Noi in Emilia l’abbiamo ottenuto per gli anziani e i disabili. Ma non dobbiamo solo chiedere: dobbiamo dare il meglio, metterci d’accordo e dare nero su bianco una risposta chiara su cosa e come fare da tutti i punti di vista: sul piatto c’è quello che poi succederà davvero ai bambini, alle famiglie e ai servizi ».

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Oggi 5 febbraio 2016, è stato presentato alla stampa WeMi, il nuovo portale dei servizi domiciliari della Città di Milano, primo nel suo genere in Italia. Il portale è stato realizzato nell’ambito del progetto “welfare di tutti” cofinanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del bando Welfare in azione e ha visto collaborare alla sua realizzazione il comune di Milano, Eureka cooperativa sociale,

il Pat, il Politecnico di Milano, CNPDS, i gruppi territoriali delle zone 5 e 8, l’ANACI. L’evento è stato ospitato dalla fondazione Enrico Mattei in corso Magenta 63 a Milano.

WeMi è il portale che connette persone e servizi domiciliari per la cura e il benessere, offerti dagli Enti accreditati dal comune di Milano per la gestione della famiglia, della casa, degli animali domestici oltre a servizi specifici per condomini e aziende. E’ uno strumento che vuole promuovere e garantire il benessere dei cittadini con tutti i mezzi a disposizione, organizzando servizi di qualità e valorizzando tutte le risorse private e pubbliche presenti sul territorio.
Per approfondimenti www.wemi.milano.it

Da sinistra: Carla Piersanti (Eureka), Eleonora Bortolotti (Eureka), Isabella Menichini (Direttore di Settore), Cosimo Palazzi (coordinatore staff assessorato Politiche Sociali e Cultura della Salute) e Claudio Maurizio Minoia (Direttore).

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Il 9 febbraio 2016 a San Donato Milanese si terrà il primo corso per i genitori con figli affetti da dislessia organizzato da Eureka! Cooperativa Sociale, attraverso il Counseling Orientamento Sostegno Scolastico (COSS) e Prisma Onlus. L’incontro della durata di due ore verterà sull’uso dei libri digitali e dei supporti di sintesi vocale (software Ivona). I posti sono limitati, per iscrizioni inviare una mail a info@prismaonlus.com entro domenica 7 febbraio.

  • 1° Corso genitori: sintesi vocale e libri digitali, gli strumenti che fanno la differenza
  • Martedi 9 febbraio 2016 dalle 18.30 alle 20.30 
  • Centro Parrocchiale San Donato Milanese, via Veneto, San Donato Milanese
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Il 29 gennaio scorso e’ stata una giornata emozionante a Cascina Cappuccina. Dopo 12 mesi di gestazione, Alissa, uno degli asini che ci aiutano nelle attivita’ assistite con gli animali, ha dato alla luce il piccolo puledrino Renato.

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Con la crisi la nostra vita è cambiata. C’è poco lavoro. Meno fondi per i servizi. La popolazione invecchia, si fanno meno figli, ci sono più genitori single. E se ci si ammala? Spese in più, soldi in meno.

«La crisi –ha spiegato Alessandro Micich, responsabile progetti e comunicazione della coop sociale Cadiai di Bologna, al Convegno Eureka Tra il dire e il fare… lo 0-6 ideale: buone prassi nella qualità dei servizi educativi per l’infanzia – ci ha insegnato a convogliare al meglio, dove servono, le forze della comunità e dell’innovazione prodotta dal territorio.

Nel rispetto delle specificità e delle differenze territoriali: il vero plus del nostro lavoro.Per esempio con ComeTe, un servizio innovativo di assistenza e cure a 360 gradi per le famiglie. Ogni bambino, ragazzo, nonno è seguito da un tutor e da persone del posto: non è mai un “numero”. «Il segreto? – conclude Micich – Lavorare tutti insieme appassionatamente, progettando in modo mirato sulla storia della persona e dell’abitato, utilizzando le competenze territoriali e le reti costruite per la comunità dagli operatori locali. 

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Per Fulvio Scaparro, psicoterapeuta, professore all’Università degli Studi di Milano, editorialista del Corriere, punto di riferimento della pedagogia italiana, oltre che di tanti genitori in cerca di risposte, bisogna sempre ricordare le fondamenta che garantiscono la crescita corretta dei nostri bambini. Tra queste l’accoglienza è un diritto primario.

Se un bambino non si sente guardato, benvoluto, accettato dalle persone che lo accudiscono, non c’è vero contatto, soprattutto con i più piccoli, che captano tutto.

La buona accoglienza, che apre la via alla crescita, al mondo, all’autonomia e allo sviluppo delle capacità individuali della persona bambina, potrebbe dare un contenuto all’abusata parola amore…

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