Il 2016 ha visto Eureka coinvolta in tanti nuovi progetti sociali, dall’apertura di nuovi asili e l’inaugurazione ufficiale di Cascina Cappuccina all’inizio dei servizi di terapia con gli animali.

Ma in questo periodo in cui si tirano le somme sull’anno che va concludendosi, ci fa piacere parlare in particolare di un progetto che da sempre è molto vicino a noi. Nel 2016 Eureka! cooperativa sociale, è  infatti diventata socio sostenitore della Fondazione Don Gino Rigoldi.

Negli anni Eureka! ha condiviso tanti percorsi con Don Gino Rigoldi, figura straordinaria che ha scelto, anche fisicamente, di vivere accanto alle persone più fragili e di sostenerle nell’integrazione sociale. 

Accogliente – intelligente – creativo – empatico – ironico – Don Gino ha sempre coinvolto nei  suoi progetti amici, sostenitori e entità diverse riconoscendo la specificità di ognuno e rendendo così unica e appagante l’esperienza di fare volontariato. L’integrità e la concretezza di don Gino è apprezzata anche da coloro che sono agnostici o atei e che lo chiamano affettuosamente Gino.

Da oltre quarant’anni Don Rigoldi è cappellano dell’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano, un’attività che già nel 1975 sfocia nella fondazione di Comunità Nuova , un’associazione mirata al reinserimento dei giovani nell’ambito scolastico e lavorativo dopo una pena detentiva. Nel 1999 Don Rigoldi allarga la sua attività in campo internazionale costituendo Bambini in Romania, un’associazione che organizza campi estivi di volontariato presso istituti e comunità di orfani in Romania e Repubblica Ceca.

Infine nel 2015 nasce la Fondazione Don Gino Rigoldi con l’intento di proseguire a diffondere la cultura della solidarietà e a sostenere progetti e servizi che rispondano ai bisogni di giovani meno fortunati.  Già nel suo primo anno di attività la Fondazione ha realizzato e/o messo in cantiere diversi progetti riguardanti formazione, lavoro e casa, ovvero, i temi più urgenti che toccano i giovani. La Fondazione ha deliberato un sostegno economico al progetto 4Vie per incrementare l’offerta formativa a ragazze e ragazzi che, per diversi motivi, sono esclusi dall’accesso al lavoro. Un altro progetto importante per la Fondazione punta a mettere in relazione le attività artigianali che rischiano di chiudere (non per mancanza di commesse ma di ricambio generazionale) con i giovani in cerca di lavoro

Ammirando e condividendo la personalità e il metodo di lavoro basato sulla cooperazione e l’accoglienza di Don Gino,  Eureka! ha messo il proprio potenziale al servizio dei progetti da lui ideati affiancandolo dove possibile nella lotta all’emarginazione sociale e sostenendolo sempre nella sua opera di divulgazione

Nel tempo Eureka! ha collaborato con Don Gino in alcuni percorsi a sostegno dei giovani verso l’autonomia come gli inserimenti lavorativi e l’accompagnamento alla gestione di sé stessi, della casa e delle risorse economiche ( il pagamento di affitto e bollette; l’importanza di cucinare, di pulire e di curarsi anche dal punto di vista della salute, ecc…).

Eureka! non poteva perciò mancare all’inaugurazione della nuova sede dell’associazione Comunità Nuova  – CN L’HUB  -festeggiata a dicembre con l’asta di beneficenza e il consueto pranzo di Natale realizzato dallo chef Davide Oldani, in collaborazione con lo chef Andrea Berton. Per l’occasione molti personaggi dello spettacolo si sono prodigati aiutando in cucina e in sala come camerieri.  

L’evento ha dimostrato ancora una volta le eccezionali risorse e le energie per combattere l’emarginazione che sono presenti nelle nostre comunità.

In un paese come l’Italia con il 36% di disoccupazione giovanile, Eureka condivide con Don Gino Rigoldi l’importanza di investire sui giovani, tutti i giovani, e soprattutto di sostenere i più fragili. I giovani sono il futuro e solo una società inclusiva e solidale può generare un futuro migliore. Con questo pensiero finale per il prossimo anno auguriamo a tutti di proseguire insieme con forza e serenità in questo percorso verso il futuro.

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Condivisione e ascolto”, questi sono i due concetti chiave che, nelle parole di Chiara Deodato di Eureka!, hanno fortemente caratterizzato il contributo della cooperativa all’evento dello scorso 25-26 Novembre 2016 tenutosi a Laveno Mombello, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne.

“Stiamo Insieme”, iniziativa proposta dal Comune di Laveno Mombello a cui anche Cooperativa Sociale Eureka! ha partecipato sin dalla sua definizione, insieme a diverse realtà e istituzioni del territorio, si è rivelata un ottimo contesto di riflessione sulla violenza in senso lato.

Da una parte è emersa una forte condivisione, con le istituzioni, con gli enti preposti e le associazioni presenti, del medesimo impegno e attenzione verso una tematica così stringente e dell’idea di una politica di genere che si basi sull’inderogabile rispetto dei diritti delle donne.

Allo stesso tempo ascolto, in tutte le sue sfaccettature.

Ascolto a partire dal proprio corpo, attraverso pratiche come la biodanza e la respirazione emozionale, entrambe proposte all’interno del programma e le cui sessioni sono state ospitate presso l’Ostello Casa Rossa di Laveno Mombello, gestito da Eureka!.

Ma soprattutto ascolto dei giovani. Dei loro vissuti e dei loro punti di vista. Attraverso l’intervento proposto da Eureka! del pedagogista Christian Castangia, da sempre appassionato di cinema, che negli anni ha realizzato una serie di cortometraggi su temi difficili ma inevitabili come l’autismo, la violenza assistita, il bullismo, la bulimia e la violenza sulle donne, adottando la produzione audiovisiva quale strumento educativo-didattico, nonché di dialogo, col mondo dei bambini e dei giovani.

Da una parte la proiezione del corto “Io Bullo”, con le classi III della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “G. B. Monteggia” di Laveno Mombello. “Io Bullo rappresenta l’interfaccia di un fenomeno, quello del bullismo, spesso indecifrato se non negato nei diversi contesti in cui si manifesta”, ha commentato Chiara D. in seguito alla proiezione. “Un esempio atto a contrastare la diffusa dialettica che mette in relazione il bullo, visto come carnefice, e la sua vittima. Un gioco rovinoso e ingannevole che altera la percezione di chi sia, alla stregua di tutto, la vera vittima.”

Indignazione, malessere e senso di responsabilità generale sono solo alcuni degli elementi emersi durante il dialogo seguito alla proiezione. Ai ragazzi infatti, su invito di Castangia, è stato proposto di scrivere e commentare, in forma anonima, ciò che la proiezione avesse suscitato loro. Nelle parole di Castangia “la lettura dei loro pensieri, da parte dei professori ed adulti presenti, ha permesso di dare voce e sostanza a ciò che i giovani vedono, vivono e pensano”.

Infine, la proiezione de “L’Amore Impossibile”, corto proposto ai ragazzi delle classi IV e V del Liceo Scientifico Opzione Scienze applicate “V. Sereni”. Una storia vera, non una fiction. Ma che tratta di una realtà difficile, quella della violenza assistita, che fa male alle donne e agli uomini, indistintamente. E che ha suscitato, nei giovani presenti, sentimenti di empatia, di frustrazione e di apertura a vicende della propria sfera personale.

L’esperienza dei corti e del dialogo aperto con i giovani studenti, insieme all’intenso programma dedicato al tema della violenza, pongono le basi per un dialogo aperto su una questione che ha nel 25 Novembre la sua data simbolo, ma che oggi come domani richiede costante attenzione. 

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Le festività sono sempre un ottima occasione per organizzare atelier artistici con i bambini. I laboratori creativi sono da sempre un elemento fondamentale dell’approccio pedagogico di Eureka.

Gli atelier realizzati nei nostri spazio creano quegli oggetti e piccole idee regalo da conservare come ricordo di questi anni speciali nella vita dei bimbi.

In queste occasioni nidi, ludoteche e spazi gioco gestiti da Eureka! sono in grande fermento per organizzare i laboratori che prevedono anche alla partecipazione dei familiari. Ci teniamo a coinvolgere proprio tutti. Bambini, genitori, nonni, educatrici partecipano divertendosi nella costruzione artistica di oggetti originali che nascono dalla fantasia di ogni partecipante. Ognuno, adulto o piccino che sia, si sperimenta nei laboratori che offrono strumenti, mezzi e tecniche  diverse ma non suggeriscono soggetti definiti, per lasciare che ognuno sprigioni la propria curiosità e si esprima consentendo alla mano di esercitarsi e di diventare sempre più esperta, versatile, creativa e flessibile.

Il motto dei laboratori in Eureka è “non dire cosa fare, ma come fare” tanto che nei nostri atelier non è importante il prodotto finale, bensì il processo mentale che porta ognuno a progettare e realizzare consapevolmente quel prodotto finale, sviluppando contemporaneamente una serie di competenze trasversali, come il teamworking, il problem solving e il decision making che utilizzerà nel corso della sua vita.

La gratificazione data dal veder nascere dalle proprie mani un oggetto, accresce l’autostima e dilata la consapevolezza di saper fare e del poter creare, aiutando, soprattutto i bambini, a crescere con la capacità di sapersi re-inventare nella vita e di trovare nuove soluzioni a problemi o difficoltà quotidiane. Per gli adulti è un momento di relax creativo, di contatto con l’infanzia che è dentro ognuno di noi, dando voce, attraverso il fare, alle proprie emozioni e vissuti.

I laboratori sono pensati come contesto di apprendimento interattivo e plurisensoriale dove la curiosità, la fantasia, la creatività, il pensiero divergente possono essere sollecitati e allenati attraverso la manipolazione, l’esplorazione sensoriale dei materiali, il progettare, il fare, e lo sperimentare tecniche e regole artistiche, condividendo il motto montessoriano “aiutami a fare da me”.

L’uomo che agisce da sé, che impiega la sua forza nelle proprie azioni,

conquista se stesso, aumenta le sue facoltà e si perfeziona.

Gli uomini delle future generazioni saranno uomini forti,

quanto a dire indipendenti e liberi

(Maria Montessori, La scoperta del bambino)

Gli atelier artistici aperti alla famiglia sono una componente importante dell’educazione presso gli asili e ludoteche gestite da Eureka, oltre al periodo natalizio vengono svolti in diverse occasioni durante l’anno per esempio per Halloween e Carnevale.

Per sapere quando e dove vengono organizzati i laboratori, chiedi alla coordinatrice del tuo nido o spazio gioco, per vedere i lavori realizzati o seguici su Facebook.

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Ogni anno, la Giornata Mondiale dei Diritti dei Bambini celebra l’approvazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia approvata all’unanimita’ dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 Novembre 1989.

In occasione di questa ricorrenza riproponiamo alcuni stralci dal convegno “Tra il dire e il fare.. l’asilo ideale: buone prassi nella qualità per i servizi 0-6 anni” Eureka! ha promosso lo scorso dicembre e che sottolineano l’importanza del diritto all’accoglienza e all’accettazione dei bambini.

In particolare due interventi hanno trattato questo aspetto dei diritti dei bambini: quello del Prof. Fulvio Scaparro e quello di Don Gino Rigoldi.

Il Prof. Scaparro, fondatore dell’Associazione GeA-Genitori Ancora, ha sottolineato come la buona qualità dell’accoglienza in una scuola, struttura, comunità, sia un diritto fondamentale dei bambini in quanto gioca un ruolo fondamentale nel loro sviluppo. Secondo Scaparro, l’accoglienza non può dunque prescindere da:

– accettazione, contenimento, vicinanza, ascolto

– cura, accudimento, istruzione, guida;

– introduzione al mondo, promozione delle capacità, dell’autonomia e dell’indipendenza.

“Ciascuno di questi momenti è preparatorio all’altro e tutti sono interdipendenti, nel senso che, ad esempio, non si ha buona cura senza accettazione e non si promuovono efficacemente le capacità di alcuno, se non lo si accetta, ascolta e cura.”

L’intervento di Don Gino Rigoldi, cappellano del Beccaria, fondatore di Comunità Nuova, Bambini in Romania e Presidente della neo-nata Fondazione Don Virginio Rigoldi, ha invece evidenziato che dietro al diritto all’accoglienza c’è il bisogno essenziale, per ogni essere umano, all’accettazione. Al convegno Don Rigoldi ha infatti spiegato:

“Qualunque bisogno una persona esprima, la risposta non è solo nella erogazione di un bene o di un servizio, perché il bisogno comune a tutti, il primo bisogno anche se spesso inespresso, è di sentirsi ascoltati e accolti. La cultura del non coinvolgimento emotivo, oggi sempre meno seguita da parte di chi opera con le persone, è frutto, credo, di un equivoco: il sentimento verso coloro ai quali dedichiamo la nostra opera non deve produrre una sofferenza condivisa, ma un impulso a trovare insieme soluzioni ai problemi.”

“I bambini sono sono il nostro tesoro piu grande. Sono il nostro futuro”

(Nelson Mandela)

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Il 25 e 26 Novembre 2016, a Laveno Mombello, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne, Eureka! partecipa  all’iniziativa “Stiamo Insieme – Momenti di riflessione sulla violenza di genere”.

Una due giorni ricca di iniziative, incluse mostre, presentazioni di libri sul tema, incontri con associazioni ed enti impegnati nel sostegno alle donne e a tutte quelle persone che vivono esperienze di violenza e disagio.

Questo progetto, frutto della volontà e partecipazione di numerose realtà ed enti del territorio, ha visto coinvolta sin dalla sua definizione, anche la Cooperativa Sociale Eureka! di San Donato Milanese, realtà nata dalla volontà di tre donne, nell’ambito di un finanziamento europeo per l’imprenditoria femminile, che da sempre applica una politica di genere basata sul rispetto e sulla parità di diritti e doveri e che nella provincia di Varese opera in ambito socio-educativo, oltre a gestire l’ostello Casa Rossa a Laveno Mombello e la falegnameria Xiloidea di Barasso.

All’interno dell’intenso programma, la mattina di Sabato 26 Novembre Eureka! ospita, presso l’Ostello Casa Rossa, due proposte aperte al pubblico. Dalle ore 10 alle ore 11.30, Concetta Sciglitano tiene una sessione di Biodanza, alla quale è possibile partecipare su prenotazione. Dalle ore 11.30 alle ore 12, Aatif Falcetta, già protagonista, lo scorso Ottobre, della conferenza gratuita sull’aromaterapia tenutasi all’ostello, invita ad una sessione sulla Respirazione Emozionale.

Nella medesima mattinata, la Cooperativa propone l’intervento di Christian Castangia, pedagogista-regista di Iglesias che, all’interno della sua associazione socio-culturale TUTTO CAMBIA -Liberi di essere, ha realizzato da diversi anni una serie di cortometraggi che affrontano il tema del bullismo e della violenza di genere, affrontando l’argomento anche in contesti scolastici ed educativi.

Gli eventi aperti agli studenti degli Istituti scolastici che hanno accolto l’iniziativa sono due. Dalle ore 9 alle ore 10.20, per le classi III della scuola secondaria di I grado dell’Istituto Comprensivo “G.B.Monteggia” ci sarà la proiezione del cortometraggio IO BULLO. Successivamente, dalle ore 10.30 alle ore 12, con i ragazzi delle classi IV e V del Liceo Scientifico Opzione Scienze applicate “V. Sereni”, la proiezione de L’AMORE IMPOSSIBILE. Al termine delle singole proiezioni, l’autore e gli studenti dialogheranno sui temi emersi. Entrambe gli eventi avranno luogo presso Villa Frua, con la collaborazione del Comune e della biblioteca di Laveno Mombello, grazie anche al supporto tecnico della associazione culturale L’Immaginario.

Eureka partecipa ad evento contro la violenza sulle donne a Laveno Mombello
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Venerdi 11 Novembre 2016, Laura Bortolotti ha presentato l’esperienza di Eureka! nel campo dello smart work all’incontro organizzato da Associazione IRENE all’interno del progetto di ATS Città Metropolitana “Conciliazione In Pratica (CIP) La piccola impresa si innova”.

Il LAVORO AGILE, o SMART WORKING, in Eureka è sinonimo di attività che, all’interno dell’orario di lavoro, possono essere svolte in luoghi e orari scelti dal dipendente e che non necessariamente coincidono con la loro sede di lavoro.

Come abbiamo avviato il lavoro agile in Eureka

Innanzitutto abbiamo valutato le specificità interne della cooperativa e cercato una coerenza con gli obiettivi e la strategia di business. Poi abbiamo svolto degli incontri a piccoli gruppi con il personale per trovare equilibri che andassero incontro alle esigenze e alle aspirazioni delle persone, ascoltando bisogni e consigli.  Abbiamo iniziato la sperimentazione e ne abbiamo verificato la bontà e le eventuali criticità.

Nel tempo abbiamo verificato, attraverso la soddisfazione del personale, che la flessibilità spazio-temporale sta impattando in modo positivo sulla gestione familiare con un beneficio in termini di serenità sia in famiglia sia sul lavoro. Permette inoltre di valorizzare talenti femminili che altrimenti rischiano di essere sprecati e che in Eureka rappresentano quasi il 100% dei dipendenti.

L’applicazione del lavoro agile è basata sulla fiducia tra azienda Eureka e dipendenti,  su una metodologia di valutazione di raggiungimento degli obiettivi, sul senso di responsabilità di ognuno e la capacità di valutare le priorità.

Per il lavoro agile ci siamo avvalse delle nuove tecnologie come il WI-FI, gli smartphone, i portatili, le app, il cloud e, perché no!, whatsapp! Nelle nostre sedi (centrale e operative), sono predisposti spazi e connessioni per coloro che, dovendo passare per fare riunioni o per consegnare documenti,  prolungano il loro tempo di permanenza per svolgere altre parti del loro lavoro.

Quando viene applicato il lavoro agile

Il lavoro agile si attua quando il dipendente può svolgere un lavoro non a fronte utenza, quindi non durante l’apertura di sportelli o di servizi -quali ad esempio l’asilo nido, bensì per la stesura di relazioni, progetti e resoconti, budget, public relation, organizzazzione del lavoro (mail, telefonate), e anche per quanto riguarda la formazione (lettura di libri, articoli o filmati anche su web) ecc… 

Il dipendente può scegliere anche il dove: da casa, in un altro servizio, ecc…

Le esperienze dirette

Antonella: “Spesso da casa svolgo quei lavori che sono delicati e richiedono concentrazione. Oppure quando accompagno mio figlio ai corsi, mentre attendo che lui finisca, verifico i progetti pedagogici utilizzando il personal computer.”

Laura: “Talvolta, per evitare gli ingorghi del mattino, gestisco mail e gruppi di lavoro whatsapp da casa ed esco dopo le ore 9, quando la viabilità è scorrevole guadagnando in tempo e in salute.”

Elisabetta: “Il lavoro agile è comodissimo perché ha migliorato l’equilibrio tra la mia vita personale e quella lavorativa. Inoltre è per me fonte di grande soddisfazione professionale organizzare scadenze, obiettivi e orari in autonomia.”

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Nel contesto attuale, la cooperazione sociale opera in un scenario disorganico che rende difficile tracciare con chiarezza prospettive a medio-lungo termine.

La cultura dominante del pensiero unico economico sul fronte imprenditoriale, s’è tradotto nel verbo manageriale della crescita e della competizione e anche “la Pubblica amministrazione tutto ha fatto per asservire la cooperazione sociale alle proprie prospettive ed esigenze, anziché valorizzarla come soggetto autonomo. Anche in questo caso l’elemento che…ha fatto più male e stata la sacralizzazione della competizione, costruita su una banale e in realtà infondata presupposizione di legalità amministrativa, ma in realtà legata al permanere di una visione profonda…antitetica alla sussidiarietà”( 1).

Ne è derivata la difficoltà diffusa a contrattare con la pubblica amministrazione che utilizza soprattutto la gara d’appalto:

  • le gare d’appalto pubbliche hanno durate brevi e non permettono investimenti e nemmeno la realizzazione di progetti a lunga scadenza. Le leggi di settore favoriscono inoltre una progressiva contrazione e frammentazione delle risorse e la riduzione delle progettazioni di alcuni tipi di intervento;
  • le commissioni di gara spesso sono composte da persone non del settore; la valutazione non richiede indici concreti; i capitolati non sempre sono chiari e quindi la valutazione dei contenuti non sempre coerente; la difficoltà di essere obiettivi può essere ridotta dalla presenza di un esperto nella comunicazione come per esempio uno psicologo.
  • è difficile costruire un nuovo e originale welfare fondato sulla sussidiarietà. Infatti il welfare attuale risulta carente di risorse e non in grado di sostenere e generalizzare forme imprenditoriali di cittadinanza attiva.

Cosa fare allora? Le riflessioni e i percorsi analizzati che riguardano le imprese sociali sono tanti. Per esempio mettere in campo un forte processo di innovazione nell’organizzazione dei servizi di welfare senza schiacciare un costo del lavoro già al limite della sostenibilità per le persone e realizzare una base univoca per evitare che il “fare impresa” si basi sulla speculazione dei lavoratori. A questo proposito ci viene incontro il nuovo codice degli appalti (N° 50 del 1804/2016 – comma 7 art. 95) che non prevede più offerte economiche bensì un budget definito dalla Pubblica Amministrazione uguale per tutti i concorrenti. Agli operatori il compito di presentare ognuno la propria proposta progettuale. Un altro percorso in atto in diverse regioni è la partecipazione congiunta dei soggetti pubblici e del privato sociale nell’erogazione di servizi, che secondo noi rappresenta un presupposto qualitativo imprescindibile e non surrogabile. Un processo che comporta una condivisione di strumenti e mezzi e una rivisitazione delle modalità di affidamento dei servizi sociali ed educativi e che si basa sulla coprogettazione e sull’accreditamento. A questo proposito può risultare efficace mettere in campo, nel processo di co-progettazione, anche la formazione congiunta tra il Terzo Settore e l’Amministrazione Pubblica con l’obiettivo comune di essere al servizio dei cittadini favorendo altrettanto una de-burocratizzazione e una progettazione realmente fondata sulle esigenze del territorio.

Articolo Di Laura Bortolotti, pubblicato sulla rivista “Bambini”, Settembre 2016

1) Felice Scalvini – La cooperazione sociale motore dell’imprenditoria, Cooperatives Europe ed Euricse (European Reserch Institute on Cooperative and Social Enterprises)

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Arriva l’inverno….Non chiudiamoci in casa! Stare all’aria aperta, a contatto con la natura e gli animali, è salutare per la mente e il corpo.

Questa semplice attività, che per molti dei nostri genitori faceva parte della quotidianità, è diventata un’esperienza sconosciuta o quasi per la maggior parte dei bambini che vivono in città o nell’hinterland cittadino e che, spesso, arrivano fino all’età scolare avendo visto mucche o cavalli solo disegnate sui libri o nei cartoni animati.

La vita quotidiana e gli spazi cittadini rendono molto difficile per i bambini un contatto con la natura che non si limiti a una mezz’oretta nel parco giochi tra i palazzi. Comunque un tempo molto inferiore a quello passato davanti a media digitali (tv, tablet, console). Il progressivo distacco dalla natura vissuto dai bambini cittadini, secondo il ricercatore Richard Louv, può provocare il disturbo da deficit della natura. Nel suo libro “Last Child in the Wood ” l’autore riferisce che i bambini preferiscono la tv ai parchi e ai giochi da fare all’aria aperta. Hanno addirittura paura di giocare all’aperto. E così si ammalano di varie malattie, tra le quali allergie, obesità, disturbi comportamentali, deficit di attenzione, iperattività, depressione e alcune manifestazioni dell’autismo.

È paradossale dover spezzare una lancia in favore dello stare a contatto con la natura e citare le tante ricerche di studiosi di tutto il mondo e di tutti i tempi per ricordarci quanto sia importante il contatto con essa. È paradossale perché ognuno di noi ha vissuto l’esperienza profonda e toccante di un tramonto, del sole sulla pelle, del rotolarsi nella sabbia o dello stare sdraiati sull’erba. Come gli adulti, anche i bambini piccolissimi godono della bellezza di orizzonti magnifici e del fascino dei suoni e degli odori della natura. Nel momento storico di maggior separazione tra essere umano e la natura, la scienza e la ricerca contemporanee sono ai massimi livelli per intensità di produzione e risultati scientifici e evidenziano che riavvicinare i bambini alla natura produce benefici immediati, concreti e misurabili per il benessere generale in termini di salute fisica e mentale. Fin dagli anni 50 alcuni paesi dell’Europa Settentrionale hanno istituito i cosiddetti “asili nella foresta”. Tutti i giorni, con qualsiasi condizione meteorologica, i bambini svolgono attività nel bosco ed imparano a conoscere e prendere dimestichezza con la natura. Oggi in Germania ne esisteno più di 1.000, mentre in Danimarca il 10% dei bambini frequenta questo tipo di scuola dell’infanzia. I benefici osservati includono tra gli altri: incremento della coordinazione motoria, miglioramento della percezione del rischio e quindi anche riduzione del rischio di lesioni, miglioramento nella percezione di profondita’ e rafforzamento del sistema immunitario (anche tra gli educatori).

Clicca sull’immagine per vedere un breve documentario sull’esperienza degli asili nel bosco in Danimarca.

I panorami verdi e la presenza di boschi riducono lo stress nei bambini e più denso è il verde e migliori sono i risultati che si ottengono. Soprattutto per i bambini in età infantile, il contatto con la natura e gli animali favorisce l’apprendimento, un più sano sviluppo fisico, un maggior coordinamento e autocontrollo, una migliore capacità di adattamento; favorisce il pensiero critico, la capacità di risolvere i problemi e la creatività.

Cascina Cappuccina: un’oasi di salute per i bambini, tra natura e animali

Anche a Milano un numero crescente di scuole, a partire dai nidi gestiti da Eureka!, inserisce tra le proprie attività pedagogiche questo tipo di esperienze.

Tra le mete alle porte di Milano che meglio si presta a queste uscite didattiche c’è Cascina Cappuccina, l’oasi verde nei pressi di Melegnano gestita dalla Cooperativa Eureka, dove i bambini possono sperimentare un gran numero di attività all’aria aperta e sperimentarsi nella relazione con animali molto più grandi di loro.

Tra gli ospiti della cascina c’è infatti il docile cavallo Brandom e i suoi amici asinelli, mentre poco più in là un gruppo di cani di ogni razza, taglia e colore convivono serenamente.
Natura e animali svolgono funzioni terapeutiche e rinforzano le difese immunitarie. L’onoterapia, per esempio, vale a dire la terapia fondata sulla relazione tra il paziente e l’asino, è indicata in ambito neuropsichiatrico infantile nei casi di ritardi cognitivi, disturbi della condotta, ADHD (disturbo disattenzione-iperattività) e disturbi della relazione.
La pet therapy, che in Cascina Cappuccina, in collaborazione con l’Associazione Essere Insieme, è svolta in particolare con i cani, favorisce lo sviluppo di una relazione armoniosa e proficua con gli amici a quattro zampe.

Per organizzare una visita didattica o saperne di più sulle terapie ed attività con animali a Cascina Cappuccina, contattateci.

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Nel suo intervento al Festival dell’Educazione architetto Maya Azzarà, specializzata nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia, ha evidenziato che, a casa come all’asilo, gli spazi a misura di bambino sono fondamentali per favorire la crescita.

Durante il Festival dell’Educazione di Laveno Mombello, tenutosi lo scorso 16-17-18 Settembre 2016, Cooperativa Sociale Eureka! ha invitato l’architetto Maya Azzarà, con l’obiettivo di condividere e dare luogo ad uno scambio di esperienze attorno alla specifica tematica affrontata nel suo libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” all’interno del tema portante del festival.

Bambini e Spazio Domestico per promuovere autonomia

Chi è Maya Azzarà?
Maya Azzarà è, prima di tutto, una mamma. Ma è anche un architetto con una particolare specializzazione nella progettazione di spazi dedicati all’infanzia.
Cominciando con diverse pubblicazione su blog specializzati, Azzarà ha negli anni divulgato il concetto di un ambiente domestico a misura di bambino, tenendo corsi di formazione aperti ad educatori e facendo divulgazione anche presso eventi ed incontri aperti al pubblico e alle famiglie.

Il libro “Case (anche) per bambini” e la presentazione al Festival dell’Educazione

Pubblicato nel 2015, il libro “Case (anche) per bambini – Educare i bambini attraverso lo spazio domestico” apre il dibattito con un quesito: “Ospiti o coinquilini?”. Domanda alla quale, come emerso durante la presentazione al Festival dell’educazione, non è sempre facile trovare una risposta univoca.
Qual è quindi l’approccio adottabile? L’autrice suggerisce che nella misura in cui l’ambiente è ideato per permettere ai più piccoli di vivere esperienze in auto-apprendimento, anche la relazione domestica “bambino-adulto” ne giova.

Gioco e accessibilità diventano quindi alcune delle parole chiave immancabili, che si accompagnano a soluzioni e idee che permettono la coabitazione tra bambini e adulti, dove i primi partecipano alla quotidianità conquistando autonomia – un esempio fra tutti, l’attaccapanni posto ad “altezza bimbo”- ma anche senso del rispetto reciproco.

La presentazione del libro “Case (anche) per bambini di Maya Azzarà ha arricchito e concluso una delle sessioni del festival, dal nome “Per Saperne di Più”, quest’ultima dedicata all’apertura dei servizi educativi del Comune di Laveno Mombello alla cittadinanza. Un’occasione unica, per la comunità, di scoprire e riscoprire gli spazi che, come suggerito dal titolo di questa prima edizione del Festival, “accolgono ed educano” i piccoli cittadini lavenesi.

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Dal 27 ottobre al 24 Novembre 2016, il Centro di Orientamento e Sostegno allo Studio,  un servizio della Cooperativa Eureka! organizza il corso di gruppo per il Metodo di Studio.

Il corso è rivolto a tutti gli studenti del 1° e 2° anno delle scuole secondarie e si propone di stimolare l’acquisizione di nuove abilità operative, strategie e metodi per affrontare con maggiore successo lo studio. L’obiettivo è quello di aumentare negli studenti la consapevolezza delle proprie specifiche capacità e difficoltà.

Gli incontri si svolgeranno nella sede del COSS, in via Veneto a San Donato Milanese (MI) all’interno del Centro Parrocchiale.

Il corso è strutturato in 5 lezioni della durata di 2 ore, che si terranno di giovedi dalle 17.00 alle 19.00 nelle seguenti date

  • 27 Ottobre: Strategie e Motivazione
  • 3 Novembre: Pianificazione e Organizzazione
  • 10 Novembre: Lo Studio a Casa
  • 17 Novembre: Differenti Materie, Differenti Ripassi
  • 24 Novembre: Ansia e Verifiche

Gli incontri sono strutturati per stimolare il dibattito e la partecipazione attiva da parte degli studenti, affinché si confrontino in prima persona con l’argomento.

La finalità di questo corso è  di strutturare le basi di un metodo di studio efficace e flessibile e, soprattutto, adeguato alle caratteristiche personali di ogni studente.

Le iscrizioni saranno aperte fino a Mercoledì 19 Ottobre ed il numero minimo di partecipanti richiesto per l’avvio del corso è 5. Il numero massimo di iscritti è 12.

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