Il Governo ed il Ministro dell’Istruzione sanno bene che siamo il Paese con le chiusure più lunghe d’Europa e devono evitare che questa situazione si prolunghi ancora il prossimo anno scolastico. Gli effetti di questa politica sono stati drammaticamente testimoniati anche dai risultati dei test Invalsi. Eppure, a metà luglio nulla ancora è stato approntato per garantire che tutte le scuole italiane in ogni grado scolastico, incluse le secondarie di II grado, possano riaprire in presenza con tutte le necessarie garanzie di sicurezza per la salute e le possibilità di apprendimento di bambine/i e adolescenti. Al punto che, nonostante lo stesso CTS ne abbia denunciato l’effetto negativo non solo sugli apprendimenti, ma anche sul benessere psicologico, non viene esclusa la possibilità di un ritorno alla DaD.

È molto grave che, dopo un anno e mezzo di pandemia e due anni scolastici affrontati in modo emergenziale, siamo ancora al punto di partenza.

Bar, ristoranti, piscine, discoteche, turismo sono certo importanti, ma la scuola è indispensabile al Paese. Non è accettabile che in un paese civile, tra i più ricchi al mondo, la preoccupazione prevalente, se la salute pubblica è a rischio, siano le compatibilità con le attività commerciali, non anche e soprattutto l’educazione delle giovani generazioni. Non è solo questione di DaD. Con la didattica a distanza le scuole hanno fatto il massimo per dare continuità alle attività formative, ma la difficile situazione che si è determinata è solo la spia della trascuratezza con cui è stata considerata la scuola negli ultimi decenni, in contrasto con la sua funzione di riduzione delle disuguaglianze sociali nelle possibilità di apprendimento e di sviluppo delle capacità.

Un Paese benestante e ignorante è destinato al declino. La pandemia ha solo peggiorato una situazione già compromessa. Oggi non abbiamo più margini di resilienza. Le perdite di apprendimento e socialità hanno toccato tutti, ma la DaD ha amplificato le disuguaglianze: nella disponibilità di dispositivi, nella adeguatezza delle abitazioni, nelle capacità di sostegno da parte dei genitori, nella qualità e disponibilità di relazioni. Ha anche troppo spesso riprodotto tutti i vizi della didattica trasmissiva. Ripercorrere i passi già compiuti sarebbe oggi irresponsabile, per chi ha il dovere di ridare un futuro a questo paese.

Non possiamo solo sperare, per altro vanamente, che i dati del contagio non crescano. È responsabilità della politica AGIRE oggi sapendo che a settembre saremo in mezzo ad una nuova ondata e garantire da subito le condizioni per la scuola in presenza. Vaccinare è necessario, ma non è sufficiente, tantomeno la panacea per tutti i problemi che vanno affrontati per garantire la scuola in presenza.

La scuola in presenza è l’Opzione zero

Non ci sono alternative efficaci alla scuola in presenza. Questa deve essere sempre la prima opzione ed è  necessario un impegno categorico di tutti gli attori per attuare le misure per garantirla, evitando nuovamente il facile ricorso ad alternative inadeguate.

Un’agenda per uscirne tutte e tutti insieme

Da tutto ciò che non è stato fatto si ricava un’agenda puntuale di impegni, azioni ed opportunità:

NON è stato affrontato in modo sistemico il problema dei trasporti.

NON si è pianificato il rapporto con le ASL, per il tracciamento.

NON si sono cercati gli spazi, pubblici e privati, per moltiplicare le aule e mettere in sicurezza i ragazzi ed il personale.

NON si è ridotto il numero di alunni per classe.

NON si è adeguato l’organico.

NON si è fatto alcun passo avanti per contrastare le disuguaglianze nelle possibilità di fruire efficacemente della DaD, derivanti da condizioni socio-economiche familiari o da condizioni di disabilità.

Il Ministro dell’Istruzione e il governo devono mettere in atto tutti i processi necessari per garantire a partire da settembre e per tutto l’anno scolastico una scuola in presenza di qualità e sicura, che consenta a tutte le studentesse e gli studenti le opportunità di apprendimento e crescita che spettano loro di diritto.

Restano 50 giorni che ci separano dal nuovo anno scolastico. Ci sono 8 settimane, ogni settimana un passo avanti: SI PUO’ FARE! Le risorse finanziarie, professionali e culturali ci sarebbero, solo se si decidesse di dare davvero priorità alla scuola e alle giovani generazioni. Il Ministro ha assicurato il suo impegno in questa direzione. Noi ci impegniamo a un monitoraggio puntuale.

Vanno istituiti subito, in ogni territorio, Patti territoriali di governance in cui le scuole, le altre istituzioni, il terzo settore, il privato disponibile, esplorino tutte le opportunità fornite dal territorio e delineino i piani per garantire l’apprendimento in presenza, tenendo in considerazione tutti i diversi scenari di evoluzione del quadro sanitario.

Va accelerata e completata la campagna vaccinale, per gli insegnanti e gli studenti che ne hanno l’età, secondo le recenti indicazioni del CTS.

Vanno evitate deroghe alla scuola in presenza decise su base locale disattendendo le indicazioni nazionali.

Va data attuazione alle misure contenute nel Patto per la scuola al centro del Paese, siglato tra governo e organizzazioni sindacali per superare le difficoltà endemiche del sistema scolastico.

Infine, va avviata subito una riflessione sistematica sulla scuola, il suo funzionamento, i suoi obiettivi, le sue strutture e un immediato potenziamento dell’offerta educativa di qualità, scolastica ed extra-scolastica, soprattutto nelle aree territoriali oggi più deprivate e in generale nei contesti dove si sono riscontrate maggiori sofferenze sul piano sia degli apprendimenti sia socio-emotivo e relazionale.

20 luglio 2021 COMUNICATO di #EducAzioni

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In questo inizio d’anno è particolarmente difficile esprimere gli auguri utilizzando le formule e i buoni propositi a cui siamo abituati.

Possiamo augurarci un buon anno nuovo? Sì, perché esprimiamo così il desiderio che qualcosa di bene accada. Ma rimaniamo aderenti alla realtà, con lo sguardo attento a ogni cambiamento necessario per continuare a progettare i nostri servizi.

L’anno appena trascorso ci ha dolorosamente traghettato in un mondo diverso. Ha scompaginato gli equilibri tra la dimensione pubblica e quella privata, ha stravolto le nostre vite, il nostro lavoro, le relazioni. Ha messo alla prova le nostre capacità di reazione, di resilienza, di flessibilità difronte a ciò che non ci aspettavamo e che presenta ancora molte incognite. L’impatto della pandemia sul nostro mondo fisico e mentale, a breve e a lungo termine, non è ancora del tutto prevedibile, ma lo affrontiamo, giorno dopo giorno. Con la sensibilità e la competenza richieste, in modo particolare, a chi svolge il lavoro di assistenza, educativo, di supporto alle disabilità e alle fragilità.

Siamo riusciti a non interrompere l’ascolto dei bisogni delle persone che si rivolgono a noi: le famiglie, i bambini, gli anziani e i giovani. Per questo ogni servizio è stato rimodulato, dove inevitabile, con tutti gli strumenti possibili che ci hanno arricchito, insegnandoci nuovi modi di “stare insieme”.

Nel momento in cui il Virus ci ha separato, ci ha chiesto di essere degni del nome di collettività. Quasi un paradosso. Ma è così che è andata. Siamo quindi chiamati a rispondere con responsabilità l’uno verso e per l’altro. E l’augurio è di continuare a farlo insieme. Buon Anno!

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Le festività invernali non sono certo il momento di parlare di diete dimagranti! Proviamo invece a ridimensionare qualche “mito” su ciò che fa ingrassare o dimagrire, tanto per essere più liberi di godere di qualche strappo alle regole e per non cadere nel tranello di diete inefficaci o dannose.

Una dieta dissociata consente di dimagrire ed è più salutare: FALSO!

Escludere in un pasto cibi proteici e in un altro i carboidrati è una teoria senza alcun fondamento scientifico e alla lunga è pericolosa per la salute, a causa dei pesanti squilibri dal punto di vista nutrizionale.

Nelle diete dimagranti la pasta è vietata: FALSO!

Associare la pasta all’aumento di peso e al grasso in eccesso è sbagliato. Essa, infatti, apporta preziosi carboidrati, necessari in ogni dieta equilibrata. La cosa fondamentale è non associarla a sughi troppo elaborati o a condimenti eccessivamente pesanti ed è preferibile utilizzare pasta integrale perché, rispetto alla pasta raffinata, contiene un maggior numero di nutrienti e di fibre e una quantità minore di lipidi.

Saltare qualche pasto fa bene: FALSO!

Saltare i pasti rallenta il metabolismo, rendendo paradossalmente più difficile dimagrire, predispone alla perdita di massa magra e all’aumento di massa grassa. Aumenta il rischio di malnutrizione e di disordini alimentari. A livello pratico, se mangiamo pochissimo o nulla a pranzo poi la sera rischiamo di ingerire una quantità esagerata di calorie.

E sfatiamo infine anche il mito dello zucchero di canna! Non ha meno calorie e non è più “buono”. La molecola dello zucchero bianco e dello zucchero di canna è esattamente la stessa, ovvero il saccarosio. Il secondo contiene anche residui di melassa che gli conferisce il colore più scuro. Quello integrale non subisce il processo di raffinazione ma dal punto di vista nutrizionale non esistono differenze significative.

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Immaginate l’espressione di un bambino davanti a una stravagante zucchina panciuta, ricoperta di morbidi aculei e pensate cosa potete raccontargli su questo curioso ortaggio. Già il nome esotico lo sorprenderà: Chayote che si pronuncia cia-io-te. Il nome spagnolo forse glielo ha dato un marinaio di ritorno dal Messico. E forse il marinaio viaggiava su un vascello guidato dal capitano Hernán Cortés, uomo molto pericoloso, vissuto cinquecento anni fa. E sì, la nostra zucchetta pelosa viene da lontano, dall’altra parte dell’Atlantico. Ma anche in Italia ha trovato un terreno e un clima accoglienti, ha viaggiato cambiando spesso nome e oggi è così poco conosciuta che rischia di sparire tra le migliaia di varietà di piante che già non esistono più. 

Parente stretto di meloni, zucche e cetrioli è un ortaggio dolcissimo e prezioso per le proprietà nutrienti. Ricco di vitamine, dalla C alla B9, più conosciuta come Acido Folico, importantissimo per la formazione delle cellule e quindi per le mamme in attesa. Al suo interno assomiglia a una patata ma è poco calorico e fornisce un gustoso apporto di proteine.

In cucina si presta a molte ricette e preparazioni, dolci e salate, tutte quelle che fareste utilizzando appunto patate, zucche o zucchine. Scoprirete che piace molto ai bambini ma, purtroppo, non è facile scovare il Chayote nei supermercati o sui banchi del mercato. Lo troverete importato, ad esempio, dal Costa Rica. Troppo lontano per noi. Così abbiamo provato a coltivarlo in Cascina Cappuccina, nel Parco sud di Milano. Risultato eccellente. E’ iniziata la nuova raccolta destinata ai bimbi dei nostri nidi!

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Giovedì 22 ottobre.
Mi sveglio, mal di testa, brividi, ho una strana sensazione: non sento nessun odore, mi preoccupo. Vedo lo spettro Covid-19  proprio lì davanti.
Per prima cosa cerco di organizzare l’aspetto familiare, con tre figlie in età scolare non vorrei certo mettere a rischio una sessantina di bambini e ragazzi. Mi chiudo in camera con pc e telefono e le lascio autogestirsi per una giornata, nel frattempo prenoto un tampone privatamente, in quanto il medico di base non mi risponde e ho fretta di eseguirlo per accertarmi che sia effettivamente il virus e non una banale influenza stagionale.

Venerdì 23 ottobre.
Eseguo il tampone presso una struttura ospedaliera e decido di cambiare casa in attesa del referto. Sono fortunata ad avere a disposizione un piccolo appartamento dove posso almeno muovermi e lasciare liberi i miei familiari di stare a casa senza la mascherina addosso.

Domenica 25 ottobre.
Viene pubblicato sul mio Fascicolo Sanitario Elettronico il referto del tampone. Si trova su www.fascicolosanitario.regione.lombardia.it al quale si accede tramite SPID oppure con l’App  Fascicolo Sanitario…Positivo.

Mi metto più o meno il cuore in pace, è domenica, il medico di base non mi risponderebbe. Nel frattempo tengo sotto controllo i sintomi, non sono gravi e inizio a fare il giro di telefonate ai miei contatti stretti, qualche amica con cui ho cenato il mercoledì precedente e i miei familiari. Dovranno tutti sottoporsi ad isolamento fiduciario per 14 giorni e, se non compaiono sintomi, potranno tornare a uscire tranquillamente, oppure dovranno isolarsi per 10 giorni a partire sempre dall’ultimo contatto con me e sottoporsi a tampone molecolare o antigenico (il famoso test rapido) che, se negativo, permette il ritorno alla “normalità”.

Lunedì 26 ottobre.
Giornata passata al telefono: chiamo la scuola delle bambine avvisando che saranno assenti i giorni necessari per il rientro, cerco di organizzare al meglio i compiti e il recupero delle attività che, da remoto, a posteriori, posso definire impresa titanica.

Ordino online le cartucce per la stampante che aveva preso un periodo di riposo dopo il primo lockdown primaverile perché immagino dovrà essere utilizzata per stampare schede varie. Prenoto presso un laboratorio privato il tampone per i miei familiari: opto per incrociare le dita e scelgo test antigenico, in modo da non fare saltare loro troppi giorni di scuola e sperando che non insorgano sintomi nei prossimi giorni. Mi attacco al telefono cercando di rintracciare il mio medico di base per capire il da farsi.

Nell’attesa apro l’App Immuni che avevo scaricato in primavera e cerco, invano, di segnalare la mia positività per senso civico e perché in questa situazione la tracciabilità dei contatti è fondamentale. Niente, dopo un’ora di tentativi rinuncio.

Il medico mi risponde verso il tardo pomeriggio, devo dire stanco quasi quanto me e con le idee un po’ confuse, in ogni caso registra il mio caso sul portale di ATS e mi saluta, non mi ha chiesto neanche come mi senta. Mi dice di chiamare il 1500 se mi sento male e di attivarmi sul portale Milano-COR per prenotare il mio tampone di guarigione. Mi informo sul portale di Regione Lombardia: posso prenotare il tampone molecolare dopo 10 giorni dall’inizio dei sintomi se da 3 giorni non accuso sintomi esclusi ageusia e anosmia (perdita di gusto e olfatto), oppure dopo 14 giorni, oppure anche decidere di restare in quarantena 21 giorni senza sottopormi a nessun esame, opzione che scarto a priori perché l’idea di rimanere isolata un mese di certo non mi aggrada.

La speranza di poterlo eseguire con ATS, perciò senza pagarlo, è ancora viva per cui mi attivo cercando questo famoso portale Milano-COR.
Dopo qualche ora dal colloquio con il medico mi arriva un sms sul cellulare con un codice di accesso per effettuare la registrazione, sono piacevolmente colpita, funziona. Mi precipito sul sito ed effettuo la registrazione.

Sul portale vanno registrate date e contatti, si possono segnalare cambiamenti dei sintomi, comparsa di nuovi, ecc. ma la parte che veramente mi interessa è quella della prenotazione del tampone che dice chiaramente sarà possibile prenotare solo dopo 10 giorni dal riscontro del test positivo, per cui mi dispero un po’, da giovedì 22 data inizio sintomi, il portale prende in considerazione il 25 ottobre, data della pubblicazione del referto su FSE.

Presa dal panico prenoto privatamente un tampone molecolare per lunedì 2 novembre, perché ho come l’impressione che qualcosa non funzionerà.
I giorni passano lentamente, tra telefonate videocall con la mia famiglia e amici che non vedo ormai da più di una settimana.

Faccio un tentativo di prenotazione del tampone di guarigione con il medico di base che mi prospetta la riapertura del caso Covid segnalando la ripresa dei sintomi, declino gentilmente in quanto non vorrei rischiare di ricominciare da capo e inoltre i sintomi stanno sparendo piano piano.

Lunedì 2 novembre.
I miei familiari ed i miei contatti si recano ad eseguire il tampone antigenico che fortunatamente risulta negativo, potranno tornare a scuola e al lavoro. Io invece ho dovuto eseguire quello molecolare, sempre a pagamento, ma il referto verrà consegnato solo alla fine della settimana in quanto la richiesta è molto alta ed i laboratori fanno il possibile, ma i tempi sono dilatati. Attendo ancora.

Oggi, 4 novembre, più per curiosità che per speranza butto un occhio sul portale Milano-COR e ancora non c’è possibilità di prenotare il tampone, sebbene siano passati 10 giorni dal referto del primo tampone positivo. Speranza persa.

Attendo fiduciosa l’esito che mi arriverà via mail venerdì (spero) e lo caricherò sul mio fascicolo sanitario elettronico in modo che sia visibile sia al mio medico che ad ATS. Andrà tutto sul portale? Forse.
Queste settimane sono state formative: ho esercitato l’arte della pazienza e del problem solving!

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La Giornata Mondiale dell’Alimentazione si è celebrata il 16 ottobre con il motto “Coltivare, nutrire, preservare. Insieme. Le nostre azioni sono il futuro”. E’ stata per Eureka un momento di riflessione. Ci ha portato a ripensare le esperienze fin qui vissute per accorgerci che in quasi trent’anni di vita della Cooperativa il tema della nutrizione ha sempre accompagnato i nostri progetti e attività pedagogiche e, a volte, ne è stato il cuore. Dalle cucine a regime bio, interne agli asili, a progetti come “Pappa e nido” che ci danno la soddisfazione di aver trasformato un’idea in una pratica stabile di qualità. Perché coltivare, nutrire, preservare sono azioni rivolte alla terra e ai suoi frutti ma rappresentano anche imperativi alla base di una buona crescita degli individui. Farlo insieme è il nostro stile. Insieme con adulti e bambini, con le istituzioni pubbliche, con le Università, con gli attori del Terzo settore con cui condividiamo scopi e metodi.

Non è un caso allora l’Agriasilo. Non è un caso che si chiami Tra bosco e fiume. E’ stato inaugurato quest’anno in Cascina Cappuccina, con la Cooperativa Praticare il Futuro. Un’offerta nuova e, al contempo, consolidata grazie alle competenze di educatori appassionati, esperti di educativa in natura. Gli animali, gli spazi all’aperto e gli orti coltivati della nostra Cascina diventano ogni giorno il terreno di apprendimento per tanti bambini dai tre ai sei anni. Come già lo sono le attività con gli asini, fin dall’inizio di quest’avventura nel Parco Sud di Milano, avviata nel 2012 e rivolte a grandi e piccoli. Perché sì, le nostre azioni sono il Futuro. E il nostro futuro è progettare sempre, accogliere ora.

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Sistema di Gestione integrato della Qualità

La Cooperativa sociale Eureka! è stata una dei primi operatori del sociale in Italia a sviluppare un sistema di gestione certificato. L’esigenza di dotarsi di strumenti avanzati per la gestione delle attività della Cooperativa nasce dal presupposto che il controllo delle caratteristiche del servizio può essere effettuato esclusivamente attraverso il controllo del processo di predisposizione inteso come progettazione e preparazione del servizio stesso. Abbiamo ottenuto il primo certificato nel 2000. A distanza di 20 anni continuiamo a credere nei sistemi di certificazione come strumento di garanzia, sia per i fruitori dei servizi erogati sia per la Cooperativa stessa, e continuiamo ad investire sulla nostra organizzazione ampliando il nostro sistema di gestione riassunto nel documento consultabile qui.

La politica della qualità, sicurezza, ambiente e parità di genere è invece consultabile qui.

La relazione sulle performance ambientali è consultabile qui.

Puoi consultare i singoli documenti cliccando sul nome della Certificazione.

  • ISO 45001 – Sicurezza
    Attesta l’applicazione volontaria, all’interno di una organizzazione, di un sistema che permette di garantire un adeguato controllo riguardo alla sicurezza e la salute dei lavoratori, oltre al rispetto delle norme cogenti.
    Eureka! risulta conforme alla norma per le seguenti attività:
    – Progettazione e gestione di servizi, residenziali e non, socio – assistenziali educativi, ricreativi, informativi e di inserimento lavorativi.
    Certificato n. SSG 22018 AQ 3326
    – Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale.
    – Manutenzione e cura del verde presso la sede di Melegnano.
    Certificato n. SSG 22018 AQ 811

  • ISO 9001:2015 – Sistema di Gestione della Qualità aziendale
    Il Sistema di Gestione per la Qualità è una raccolta di documenti che definiscono le regole interne ed il modo in cui Eureka! crea e fornisce il prodotto o il servizio ai clienti.
    Eureka! risulta conforme alla norma per le seguenti attività:
    – Progettazione e gestione di servizi, residenziali e non, socio – assistenziali educativi, ricreativi, informativi e di inserimento lavorativo.
    – Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale. Manutenzione e cura del verde.
    Certificato n. SSG 19931 AQ 3436

  • UNI 11402 – Educazione finanziaria del cittadino
    Requisiti del servizio: la norma attesta l’applicazione dei requisiti per la progettazione, realizzazione, erogazione e valutazione di attività di educazione finanziaria.
    Eureka! risulta conforme alla norma per le seguenti attività:
    Servizio di educazione finanziaria attraverso educatori finanziari in materia di protezione, previdenza, indebitamento e investimento all’interno di un welfare comunitario.
    Certificato n. IT.15.0307.EFC

  • UNI 11034Servizi all’infanzia
    Requisiti del servizio
    : la normativa fornisce requisiti di qualificazione dei servizi all’infanzia.
    Eureka! risulta conforme alla norma per le seguenti attività:
    Progettazione e gestione dei Servizi all’infanzia (0/6 anni).
    Certificato n. SSG SS00480 AQ 3492

  • ISO 14001: 2015 – Sistema di Gestione Ambientale
    La norma attesta l’applicazione di un sistema di gestione ambientale per sviluppare le proprie prestazioni ambientali. Eureka! desidera gestire le proprie responsabilità ambientali in un modo sistematico che contribuisce al pilastro ambientale della sostenibilità. 
    Eureka! risulta conforme alla norma per le seguenti attività:
    – Progettazione e gestione di servizi, residenziali e non, socio-assistenziali educativi, ricreativi, informativi e di inserimento lavorativo.
    Certificato n. SSG 22018 AQ 3327
    – Progettazione ed erogazione di corsi di formazione professionale.
    Manutenzione e cura del Verde per la sede di Melegnano.
    Certificato n. SSG 22018 AQ 810

  • FAMILY AUDIT
    Strumento che consente di attivare azioni di conciliazione (work life balance). Certifica il costante impegno a promuovere le politiche di genere, le pari opportunità e le esigenze di conciliazione tra tempi di vita lavorativa, personale e familiare degli occupati.

  • WORKPLACE HEALTH PROMOTION
    Dal 2016 Eureka! fa parte del programma promosso da ATS Città Metropolitana. WHP rappresenta il risultato degli sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società  per migliorare La Salute e il Benessere nei luoghi di lavoro. 

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Irritabile, capriccioso, svogliato, ma più affettuoso con genitori e fratelli. È quanto emerge dai primi risultati di un’indagine regionale sulla vita di bambini e genitori durante il lockdown.

L’indagine “Bambini e lockdown, la parola ai genitori” è stata condotta dalla Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche (SICuPP Lombardia- Marina Picca, Presidente e coordinatrice scientifica del progetto per i pediatri) con la collaborazione di un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca (Paolo Ferri e Chiara Bove docenti del Dipartimento di Scienze umane per la formazione) e della spin off dell’Università di Milano-Bicocca “Bambini Bicocca” (Susanna Mantovani, coordinatrice scientifica).

I ricercatori hanno proposto due questionari online parzialmente differenziati a seconda delle età: bambini di età compresa tra 1- 5 anni e bambini dai 6 ai 10 anni. 

La ricerca ha coinvolto più di 3.000 famiglie – di cui la quasi totalità (93 per cento) madri con un titolo di studio medio alto – con bambini di questa fascia d’età residenti in tutte le province della Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia Covid-19, allo scopo di conoscere il vissuto e l’esperienza dei genitori e dei bambini durante il lockdown

«Il focus della ricerca realizzata attraverso la rete di Pediatri di famiglia è rappresentato dai cambiamenti notati dai genitori nel comportamento dei bambini durante il periodo di chiusura, rilevati a due mesi di distanza, quando si erano ridotte le limitazioni alla vita quotidiana – afferma Marina Picca, Presidente SICuPP Lombardia». 

Il quadro che emerge dall’indagine evidenzia da un lato una “sostanziale tenuta” sia da parte dei bambini nell’accettare le limitazioni (l’80,6 per cento dei bambini più piccoli ha “accettato le limitazioni”, seguito dall’83,3 per cento dei bambini più grandi) sia dei genitori (il 60,4 per cento delle madri dei piccoli e il 54,4 per cento di quelle dei bambini più grandi dice di “avercela fatta” con “alti e bassi”) ma dall’altro anche molteplici fonti di forte preoccupazione: alimentazione, sonno, attenzione, irritabilità, paure.

Bambini da 1 a 5 anni
I genitori dei bambini più piccoli hanno riscontrato innanzitutto maggior irritabilità e un aumento dei capricci (oltre l’81 per cento), anche se sottolineano un miglioramento delle relazioni con i loro bambini (40,8 per cento) e tra i fratelli (32,8 per cento) e nello sviluppo linguistico (50 per cento).
Due aspetti fondamentali nella crescita, come alimentazione e sonno, hanno subito rilevanti alterazioni: da un lato, si è riscontrata una riduzione di appetito (32 per cento) spesso però accompagnata da un aumento del consumo di snack (44,5 per cento); dall’altro, con una riduzione delle ore di sonno (37,4 per cento) e un aumento della frequenza dei risvegli notturni (oltre il 40 per cento).
Inoltre, a preoccupare i genitori, un incremento considerevole (lo afferma il 66,6 per cento) della fruizione della televisione, un calo dell’attenzione che sfocia in svogliatezza (54,6 per cento) e un uso massiccio delle tecnologie digitali.

Bambini da 6 a 10 anni
Ben l’83 per cento dei genitori dei più grandicelli ha riportato che il bambino ha accettato le limitazioni imposte dall’emergenza, dimostrando grande resilienza.
Altro dato positivo, un miglioramento complessivo dei rapporti in famiglia: con i fratelli (lo segnalano oltre il 30 per cento) e con i genitori (38 per cento).
Al contrario dei più piccoli, in relazione alle abitudini alimentari, nel 46,7 per cento dei bambini di questa fascia d’età si è riscontrato un aumento di appetito e di consumo di snack. Alterazioni che si sommano alle difficoltà ad addormentarsi (72,4 per cento) e ai risvegli notturni (30 per cento).
Anche i genitori dei bambini più grandi hanno notato nei figli un comportamento più irritabile, unito a manifestazioni di rabbia (68,2 per cento) e una bassa e frammentata attenzione (83 per cento).

È proprio la riflessione sull’utilizzo delle tecnologie (4/6 ore al giorno) che si rende senz’altro necessaria secondo tutti i genitori: ma mentre i genitori dei più piccoli, sottolineano che i legami educativi a distanza (LEAD per i bambini 1-5, proposti dai Nidi e dalle Scuole dell’Infanzia), sono stati vissuti in modo positivo, per i più grandi la didattica a distanza, pur adeguata per il 42,2 per cento, ha evidenziato diverse criticità e limiti (dalle relazioni alla gestione familiare).

Entrambi i questionari terminavano infine con l’unica domanda aperta: “Quali sono le preoccupazioni per il futuro?”. Le prime analisi delle risposte segnalano alcune preoccupazioni “ricorrenti”: tra queste, su 1688 risposte di genitori di piccoli e 1703 risposte di genitori di bambini più grandi, ne emergono due, oggi molto attuali, su “come sarà la scuola” e “sulle relazioni sociali tra pari”.

«Quest’indagine – sottolinea Susanna Mantovani, pedagogista e coordinatrice scientifica dello spin off Bambini Bicocca– è stata un’esperienza preziosa di collaborazione tra pediatri e ricercatori in ambito educativo: è la prima fase di un percorso per monitorare se i problemi riscontrati permangono e per orientare e sostenere i genitori nel periodo della ripresa. Coinvolgeremo anche insegnanti ed educatori, oggi è essenziale fare rete. Nell’insieme i genitori ce l’hanno fatta, ma sono in ansia e hanno bisogno di supporto in questo tempo di straordinaria incertezza.»

Questo testo è il Comunicato Stampa pubblicato da Università degli studi di Milano Bicocca. Da qui potete scaricare il Report completo.

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L’Assemblea annuale è l’occasione per condividere con tutti i soci il percorso intrapreso e le prospettive per il futuro. Condividiamo il Bilancio di responsabilità sociale e il Bilancio di esercizio, documenti che sono rivolti ai soci, ai lavoratori, agli amministratori pubblici e privati ma che sono anche un modo efficace per trasmettere l’impegno e i risultati ottenuti alle famiglie e a tutti gli utenti della Cooperativa. Strumenti trasparenti che, con l’analisi puntuale delle aree di intervento, continuano ad evidenziare un prodotto sociale in costante crescita in termini di persone che traggono beneficio dai servizi erogati. Non è un caso, quindi, che ogni anno l’Assemblea sia anche l’occasione per una grande festa aperta a tutti, ad amici e parenti, a chi ha voglia di conoscerci, a chi con noi ha fatto un pezzo di strada o a chi desidera unirsi per progetti futuri.

Prevenire il disagio, sostenere la fragilità, favorire il benessere, conciliare tempi e necessità della vita familiare e lavorativa con progetti innovativi: questo è l’orizzonte di senso e operativo in cui inscrivere le attività di Eureka.

Il Bilancio sociale ed economico 2023, approvato durante l’assemblea del 18 maggio 2024, lo potete consultare qui

Il Bilancio sociale ed economico 2022, approvato durante l’assemblea del 13 maggio 2023, lo potete consultare qui

Anno 2021

Il Bilancio sociale ed economico 2021, approvato durante l’assemblea del 14 maggio 2022 lo potete consultare qui.

Il 2020 è stato un anno molto difficile. L’emergenza sanitaria legata alla pandemia Covid -19 ha imposto la chiusura in presenza, per diversi mesi, dei servizi educativi e, in parte, di quelli assistenziali che non si  non si sono fermati ma hanno progettato e promosso iniziative on-line mantenendo così costante il supporto e la relazione con i piccoli e grandi utenti e le loro famiglie e riuscendo a garantire un’alta qualità di servizio.

Sono proseguite con regolarità le attività di manutenzione del verde, della falegnameria e tutte quelle dei servizi Info nell’ambito dell’Assistenza Familiare.

La valutazione dell’attività svolta è sostanzialmente positiva e ci ha permesso di consolidare nei territori dove operiamo collaborazioni molto significative. Coerente con la propria mission Eureka! continua a realizzare servizi per le persone in sintonia con il momento storico e con l’evoluzione del mondo del lavoro e della famiglia.

Il Bilancio Sociale 2020, scaricabile qui, è stato approvato l’8 maggio 2021 da parte dell’Assemblea dei Soci.

Il Bilancio Economico 2020 è scaricabile qui.

La tenuta sociale ed economica della nostra Cooperativa in questi primi mesi del 2020, segnati dal dramma del Covid-19, ci conduce a un prudente ottimismo, sostenuto dalla fiducia e dalla partecipazione attiva di tutte le socie e i soci. Insieme ci prepariamo a nuovi scenari.

Il Bilancio Sociale 2019 scaricabile qui, è stato approvato dall’Assemblea dei Soci nella seduta del 18 luglio 2020.

Il Bilancio Economico 2019 è invece scaricabile qui.

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Ripartono i corsi di formazione per la figura professionale dell’Assistente Familiare organizzati da CuraMi,  in collaborazione con  le associazioni dei datori di lavoro del settore domestico. Sono stati ripensati e strutturati in modalità e-learning, nel rispetto delle misure di contenimento dell’attuale emergenza. Le lezioni si svolgono in un’aula virtuale in cui il docente e i corsisti sono connessi e possono interagire in tempo reale.

I corsi in programma sono gratuiti e sono rivolti alla formazione dei profili professionali di colf, badanti e baby sitter:

Assistente alla persona: corso base di 40 ore.

Assistente alla persona – badante: corso di 64 ore composto da un modulo di 40 ore di competenze di base e da un secondo modulo di 24 ore che si concentra sugli argomenti più specifici del lavoro di assistente familiare per persone anziane.

Assistente alla persona – baby sitter: corso di 64 ore composto da un modulo di 40 ore di competenze di base e da un secondo modulo di 24 ore che si concentra sugli argomenti attinenti l’accudimento dei bambini.

La parte pratica prevista verrà completata in sede quando sarà rientrata l’emergenza coronavirus. Per maggiori informazioni sui corsi in programma e per iscriversi è possibile contattare CuraMi al telefono: 0240297643 e via mail: curami@coopeureka.it.

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