Con questo articolo iniziamo una nuova rubrica sull’alimentazione infantile a cura della dietista Dott.ssa Gisella Giovanetti* in collaborazione con lo staff scientifico di Eureka.

Nutrirsi bene significa prendersi cura di sé e delle persone della nostra famiglia. Già nell’antichità era noto quanto il cibo potesse influenzare lo stato di salute o malattia. Ippocrate infatti affermava: “il cibo sia la tua medicina e la tua medicina sia il tuo cibo”.

Allo stato attuale, sembra che si sia persa questa consapevolezza. Basti pensare che l’omologazione dei gusti determinata dai prodotti industriali e il cibo spazzatura, sono responsabili di una vera e propria pandemia di malattie collegate a questo stile di vita.

Vale la pena, perciò, di conoscere meglio il cibo che comperiamo, i suoi effetti sulla salute e di approfondire le conoscenze sulla preparazione e i metodi di cottura, sui principi nutritivi e le sostanze nocive, per fornire ai nostri figli (e a noi stessi) la possibilità di crescere e mantenersi sani.

Nel tempo in cui viviamo, la vita frenetica talvolta ci obbliga ad avere sempre meno spazio da dedicare alla preparazione dei pasti, a fare la spesa ogni settimana se non ogni 15 giorni, obbligandoci ad utilizzare cibo che si conserva per lungo tempo, a cibo industriale, pre-cotto, preconfezionato, pre-fritto, sostituendo per esempio il pane fresco e croccante con prodotti da forno secchi, a più alto contenuto calorico, ricchi di sale, e grassi aggiunti. Oppure a sostituire la frutta con surrogati come le mousse e i succhi, le verdure fresche con quelle surgelate….

Le ore dedicate all’attività motoria, al sonno e soprattutto alla prima colazione sono sempre di meno. Quest’ultima necessiterebbe di tempo per un consumo adeguato di alimenti e di tranquillità per un inizio sereno di giornata.

Fin dalla più tenera età è bene scandire la giornata in cinque pasti: colazione, pranzo, cena, e due spuntini, uno al mattino e uno al pomeriggio. Cercando di distribuire il fabbisogno energetico giornaliero all’incirca in questo modo: prima colazione 15%, spuntino di metà mattina 5%, pranzo 40%, merenda 10%, cena 30%.

Con l’arrivo di un bambino, è indispensabile rivedere le priorità e dare un peso diverso a quelle che fino ad oggi sono state le nostre abitudini, per riappropriarsi di momenti importanti per la salute della mente e del corpo e per dare il buon esempio.

E’ per questa ragione che abbiamo pensato di aprire uno spazio dedicato all’argomento.

Alcuni consigli**

Allattamento

Allattare al seno almeno sei mesi, se possibile fino i dodici mesi. L’allattamento materno è la prima occasione per realizzare una corretta educazione alimentare.

Svezzamento

Introdurre alimenti e bevande complementari al latte materno, ad eccezione dell’acqua, dopo i sei mesi compiuti.

Lasciate che vostra/o figlia/o mangi con le mani dopo lo svezzamento. Per il bebè è un modo per conoscere il cibo e il mondo. È un’esigenza di esplorazione che dura qualche mese.

Avere una dieta il più variegata possibile, ricca di frutta e verdura. Se i bambini sono esposti fin dalla prima infanzia a una grande varietà di cibi e sapori, maggiore è infatti la probabilità che li apprezzino.

Se rifiuta un piatto non insistete ma proponeteglielo sotto un’altra forma.

Apporto proteico

Controllare l’introito di proteine per i primi due anni di vita. Evitare il formaggio grattugiato nelle pappe fino a 1 anno. Non superare i 20 g. di carne o formaggio e i 30 g. di prosciutto fino a tre anni.

Zucchero e bevande caloriche

Evitare zucchero e bevande zuccherate a 0 come a 99 anni 😉 (tè istantaneo, tè deteinato, tisane, succhi di frutta, soft drink, acqua zuccherata). Lo zucchero è una sorta di “droga” a cui non si può rinunciare. Rappresenta la prima causa di obesità, diabete e carie già nella prima infanzia. E aumenta il rischio di malattie cardiovascolari da adulti. Abituare il bambino a mangiare dolci, anche solo il biscotto a fine pasto o lo zucchero nel latte, lo abitua al sapore molto deciso dello zucchero e alla ricerca del dolce anche da adulto.

Biberon

Sospendere entro i 24 mesi il suo utilizzo. Il biberon non favorisce una corretta regolazione del senso di sazietà e mette a rischio la salute dentale.

Cibi confezionati

Evitare il consumo di snack e merendine (dolci o salati) ed altri cibi confezionati o troppo elaborati per evitare il consumo di cibo “spazzatura” carico di sale e grassi saturi, promuovendo invece il ritorno alle sane merende o spuntini di una volta (un pezzo di pane e marmellata o con olio e pomodoro od ancora una sana fetta di torta/crostata casalinga ).

Giochi

Incentivate attività ludiche e giochi di movimento.

Mezzi di trasporto e sedentarietà

A tre anni abbandonare l’uso del passeggino. Evitare automobiline/ moto elettriche. Privilegiare l’abitudine di andare a scuola a piedi.

Tv e videogiochi

TV solo dopo i due anni e non superare le otto ore a settimana. A tavola spegnete la TV.

Pasti

Non fate mangiare da solo vostra/o figlia/o. Se è difficile conciliare i ritmi della famiglia e riunire tutti insieme, perlomeno sedersi vicino a lei/lui e fargli compagnia aiuta a ritualizzare un momento che deve scandire in modo sereno la loro giornata.

Imparate a leggere e a interpretare le etichette apposte sulle confezioni dei prodotti.

Nel prossimo post parleremo della prima colazione, sperando che i nostri suggerimenti possano essere utili e graditi.

Buona lettura e buon appetito!

  • Gisella Giovanetti inizia nel 1975 a svolgere attività di dietetica nel settore ospedaliero. Dal 1° gennaio 1998 a marzo 2017 ricopre il ruolo di coordinatore dietista presso l’Azienda Sanitaria Locale Milano 2 di Melegnano (Mi) (ora ATS) nel Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione – Dipartimento di Prevenzione. Attualmente si dedica con passione a condividere con operatori e genitori le competenze acquisite durante la sua carriera lavorativa.

** Tratti da “L’asilo nido che promuove salute – abitudini alimentari salutari” . Un progetto pilota di prevenzione all’obesità promosso dal SIAN dell’ex ASLMI 2 (ora ATS) e dal Ministero della salute, in collaborazione con Eureka! Cooperativa Sociale e integrati dallo staff scientifico di Eureka!, dalle indicazioni dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e dalle ricerche condotte dallo IEO (Istituto Europeo Oncologico).

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