Il distretto di Cittiglio è a nord della provincia di Varese.
In una parte del territorio fatta da comuni piccoli e piccolissimi, disseminati tra valli e montagne. A mano a mano che ci si allontana dal capoluogo, i mezzi e i servizi diminuisconoe le maglie della rete sociale diventano più larghe.

La parrocchia di Besozzo, porta d’entrata del distretto, ci ha dato una grande casa di 3 piani da usare per i prossimi 25 anni. 
L’abbiamo completamente ristrutturata per concentrare  i servizi che mancavano alle famiglie, ai bambini, ai i ragazzi di qui. Soprattutto per intervenire prontamente nelle situazioni più difficili, in cui c’è una maggior fragilità da sostenere. 

Noi educatori siamo a scuola con gli alunni e gli insegnanti tutti i giorni. Siamo in contatto con le famiglie, in collaborazione con tutti i referenti del territorio. 
In una zona come questa vuol dire tanto. 
Magari l’educatrice del mattino sarà diversa da quella del pomeriggio. Ma l’équipe e il coordinamento sono gli stessiLe persone sono le stesse. E la messa in rete di tutto fa la differenzaNella qualità e nella tempestività degli interventi.

Il nostro centro polifunzionale di Besozzo per la prima volta offre agli abitanti una costellazione integrata e flessibile di servizi essenziali e di alta qualità. Progettati su misura.  Andando un po’ oltre gli standard per riuscire a coprire quelle emergenze e  necessità eccezionali che accadono anche qui e devono avere una risposta immediata, efficace. Ma non con la continuità e la frequenza delle zone ad alta densità abitativa.

IL CENTRO EDUCATIVO DIURNO PER MINORI 

Nel piano di mezzo c’è il Centro educativo diurno. Qui si viene dopo la scuola. Si mangia, si studia, si sta insieme fino alla sera. Una casa comune per bambini e ragazzi dai 10 ai 18anni che vivono situazioni di difficoltà.  Un posto sicuro, sereno, in cui le educatrici, gli educatori sono gli adulti di riferimento che li seguono in tutto. Che si confrontano con la scuola e tutti i referenti del territorio che hanno a che fare con gli utenti. A partire dalla famiglia.
In caso di necessità, sempre in sintonia con i servizi sociali locali, la fascia d’età degli utenti presi in carico si abbassa fino ai 6 anni.

Se c’è un’emergenza accogliamo al volo i minori con un pronto intervento che copre le prime 48 ore iniziali. Una soluzione funzionale alla salvaguardia immediata nella nostra struttura protetta. Che sarebbe impossibile senza una disponibilità conosciuta, sicura, vicina.
Nel mentre, le nostre colleghe dei servizi sociali possono cercare il posto giusto nelle case famiglia e nelle comunità più adatte al minore.

Abbiamo costruito anche uno spazio dedicato agli incontri protetti: un altro servizio importantissimo, che richiede professionalità specifiche, per tutelare i minori e la famiglia.

LA SCUOLA BOTTEGA 

Gli abbandoni scolastici sono in forte aumento: vanno prevenuti, gestiti e risolti per tempo. Quando si tratta di lasciare la scuolail problema non sono mai le competenze di apprendimento. Sono le difficoltà nelle relazioni. Nella nostra scuola bottega aiutiamo questi bambini, questi ragazzi che non riescono a stare in classe, ad avere una seconda chance per ottenere la licenza media (secondaria inferiore). 
L’approccio dev’essere individuale. In molti casi sono soggetti che tendono a isolarsi, a chiudersi in casa perché non riescono a tollerare le richieste degli altri. In altri ci sono fatiche diverse da sciogliere, percorsi personali da strutturare meglio e ad hoc.

Con ognuno realizziamo un percorso educativo personalizzato (PEI). E passo passo li portiamo al raggiungimento degli obiettivi personali, educativi, relazionali
Qui si studia in modo un po’ diverso rispetto alle aule scolastiche. I laboratori, le esperienze, le dinamiche all’interno del gruppo sono importanti per imparare a vivere e a stare con gli altri.  

TERAPIE individuali, familiari, di gruppo 
Al primo piano si svolgono le terapie comportamentali ABA – Analisi del Comportamento (Behaviour) Applicata – per bambini e persone autistiche. 
Ma anche percorsi per utenti con ADHD, disturbi da deficit di attenzione, iperattività e impulsività e i loro genitori. C’è moltissima richiesta anche per i giovani adulti. Stiamo già pensando di ampliare la fascia d’età. 
Psicoterapie, logopediste e psicologhe dello sviluppo completano l’offerta per gradi diversi di difficoltà.

Da noi le sedute si svolgono in una modalità che va oltre l’idea dell’ambulatorio in cui arrivi, fai la terapia ed entro un’ora sei fuori, da solo.
Abbiamo voluto costruire uno spazio più ampio, in cui passare del tempo insieme in modo piacevole
Qui si trovano gli aiuti che servono, ma anche nuove conoscenzeincontri fortunati nati dallo stare insieme in un bel posto, dove si sta bene

UNO SPAZIO PER TUTTI 

Che effetto fa avere un figlio che fa fatica? 
Famiglia, scuola, amici… Non è facile.
Tirare le fila con tutte le persone significative per figli e genitori è molto, molto importante. Lo facciamo in tutti gli ambiti del nostro lavoro. Sempre.
Tra di noi, con la formazione specialistica, le riunioni di coordinamento, la supervisionecostante. E con tutti i referenti impegnati sul caso.

Al di là delle competenze e della professionalitàa volte non c’è niente di meglio che parlare con qualcuno che sta passando la stessa cosa. E ce lo racconta. Un toccasana da che mondo è mondo.
Creare l’occasione giusta, nel posto giusto, è il nostro lavoro.

Nel piano più basso, che ha le finestre sul giardino, abbiamo voluto aprire uno spazio naturalmente flessibile
Tutti – gruppi formali e informali, singole famiglie, persone – possono proporre, chiedere, collaborare per costruire insieme, volta per volta, quel che serve e piacerebbe, ma ancora non c’è

In questo momento abbiamo un bel doposcuola organizzato dalle mamme, con un occhio di riguardo per gli alunni e le madri straniere, che vivono la solitudine dei nuovi arrivati. E non conoscono la lingua, le persone, le usanze di qui.

In un posto tranquillo, gradevole, i bambini fanno i compiti, le mamme danno una mano. Un modo per conoscersi, condividere competenze e soluzioni. E allargare lo sguardo alla rete di persone e situazioni di cui abbiamo fatto un punto di forzaQui. Perché nessuno resti indietro.

UN LAVORO PER COMINCIARE DA CAPO

La fragilità fa parte della vita. Per superarla ci vuole una rete sociale forte e flessibile. Il SALE della comunità (Spazio Accoglienza Lavoro Educazione).

Noi di Eureka pratichiamo l’inclusione con naturalezza e competenza: è il modo migliore di ottenere buoni risultati per tutti.
Per accogliere e far star bene le persone che vengono da noi, anche a SALE, vanno svolte tutte quelle incombenze che assicurano la buona gestione, il riordino, le pulizie, la manutenzione di una casa.

In accordo con il Nucleo di Inserimento Lavorativo del nostro distretto (NIL)  selezioniamo chi ha bisogno di un supporto individuale per ricominciare a lavorare. Un percorso su misura per ritrovare la fiducia e il piacere di far parte a pieno titolo della comunità. 
Rendendosi utili. Facendo qualcosa che, nel suo piccolo, ha un suo valore.
Le educatrici di SALE ci sono anche per loro.


Ascolta l’intervista a Manuela Comi 👇

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